Jean Delannoy

regista francese

Jean Delannoy (Noisy-le-Sec, 12 gennaio 1908Guainville, 18 giugno 2008) è stato un regista, sceneggiatore e montatore francese, molto apprezzato nel suo paese e all'estero.

Jean Delannoy

Vinse il Grand Prix du Festival al Festival di Cannes 1946 con il film Sinfonia pastorale[1]. In seguito presentò in concorso al Festival anche Risorgere per amare (1947)[2] e Maria Antonietta, regina di Francia (1955) e partecipò come giurato all'edizione del 1973.

Nel 1986 fu insignito del Premio César onorario.

Biografia

modifica

All'età di 17 anni, pur di lavorare nel cinema, Delannoy si fece scritturare in qualità di generico e, dal 1930 al 1937, curò come montatore più di 75 film.

Diventato aiuto-regista di Jacques Devol e in seguito di Felix Gandera, nel 1937 diresse un cortometraggio giallo Ne tuez pas Dolly, che si rivelò però piuttosto mediocre. I suoi primi film appartengono al genere poliziesco o avventuroso e sono formalmente accurati e di un certo impegno, come L'immortale leggenda (1943), dove Delannoy riuscì a tradurre con efficacia il soggetto di Jean Cocteau.

Con i film Sinfonia pastorale (1946) e Risorgere per amare (1947), girati nel dopoguerra e tratti da lavori di André Gide e Jean-Paul Sartre, Delannoy iniziò ad assumere un posto di rilievo nel cinema francese. Nel 1950 il film Dio ha bisogno degli uomini ebbe un particolare successo: la struttura filmica si basava su un contrasto tra laicità e fede che Delannoy seppe affrontare con estrema serietà.

Delannoy fu indubbiamente un regista di grandi capacità tecniche che seppe produrre opere di tutto rispetto come Cani perduti senza collare (1955), Il gobbo di Notre Dame (1956), La principessa di Cleves (1961), Il più grande colpo del secolo (1967)[3], Dossier 212: destinazione morte (1970), e altri.

Filmografia parziale

modifica
  1. ^ (EN) Awards 1946, su festival-cannes.fr. URL consultato il 25 gennaio 2011 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  2. ^ (EN) Official Selection 1947, su festival-cannes.fr. URL consultato il 25 gennaio 2011 (archiviato dall'url originale il 29 ottobre 2013).
  3. ^ Il più grande colpo del secolo - MYMovies, su mymovies.it. URL consultato il 23 novembre 2013.

Altri progetti

modifica

Collegamenti esterni

modifica
Controllo di autoritàVIAF (EN9858472 · ISNI (EN0000 0001 2120 1432 · LCCN (ENn85341167 · GND (DE119233436 · BNE (ESXX1681479 (data) · BNF (FRcb12014584v (data) · J9U (ENHE987007423053105171