Pacifico Arcangeli
Pacifico Arcangeli (Treia, 14 marzo 1888 – Monte Grappa, 6 luglio 1918) è stato un presbitero e militare italiano, decorato di medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della prima guerra mondiale[2].
Pacifico Arcangeli | |
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Nascita | Treia, 14 marzo 1888 |
Morte | Monte Grappa, 6 luglio 1918 |
Cause della morte | Caduto in combattimento |
Religione | Cattolica |
Dati militari | |
Paese servito | Regno d'Italia |
Forza armata | Regio Esercito |
Arma | Artiglieria |
Reparto | 40º Reggimento artiglieria da campagna |
Anni di servizio | 1915-1918 |
Grado | Tenente |
Guerre | Prima guerra mondiale |
Campagne | Fronte italiano (1915-1918) |
Decorazioni | vedi qui |
Altre cariche | sacerdote |
dati tratti da Combattenti Liberazione[1] | |
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Biografia
modificaNacque a Treia, provincia di Macerata, il 14 marzo 1888, figlio di Nazareno e Elisa Bellioni.[1] Dopo aver frequentato le scuole elementari nel suo paese natale, entrò nel seminario vescovile di Orte, conseguendo la licenza liceale a Firenze.[1] Fu ordinato sacerdote nel dicembre 1912, divenendo insegnante di storia, scienze e lingua francese presso il seminario vescovile di Orte, essendo parroco a San Pietro.[1] Dotato di vasta cultura umanistica, fu autore di numerose pubblicazioni storiche e letterarie.[1] Arruolato nel Regio Esercito il 1º giugno 1915, all'atto della mobilitazione generale, fu assegnato alla 9ª Compagnia di sanità preso l'ospedale militare del Celio a Roma.[1] Nel settembre dello stesso anno fu nominato cappellano militare con il grado di tenente, assegnato al 40º Reggimento artiglieria da campagna, raggiungendo la zona di operazioni a Conca di Plezzo.[3] Prese parte alla azioni sul Mrzli, a Gorizia e sul Monte Rombon nel 1916 e sul Vodice e sul Monte Santo nel 1917. Alla fine del 1917 fu trasferito al 252º Reggimento fanteria della Brigata Massa Carrara, schierato in linea sul Monte Asolone.[3] Insieme ai fanti del reggimento partecipò ai combattimenti sul Roccolo, fra il Pertica e il Solarolo a nord del Monte Grappa. Il 6 luglio 1918 il reggimento fu incaricato di riconquistare quota 1503 del Monte Grappa, teatro di aspri combattimenti e fortemente difesa dal nemico.[3] Recatosi al posto di medicazione per assistere i feriti, ma con il proposito di unirsi ai reparti d'assalto, munito unicamente di un bastone lasciò la trincea insieme ai fanti, raggiungendo la vetta.[3] Mentre incitava i soldati, cadde mortalmente ferito da una scheggia di granata.[3] La copertina disegnata da Achille Beltrame per la Domenica del Corriere fece conoscere la storia di questo sacerdote.[3] Con Regio Decreto del 23 ottobre 1921 fu insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[2] Il comune di Orte gli ha intitolato una piazza e le scuole primarie.
Onorificenze
modifica— Decreto Luogotenenziale 23 marzo 1919.
Note
modificaBibliografia
modifica- Gaetano Carolei, Guido Greganti e Giuseppe Modica, Le Medaglie d'oro al Valor Militare 1917, Roma, Tipografia regionale, 1968, p. 132.
- Massimo Coltrinari e Giancarlo Ramaccia, 1918. L’anno della gloria: Dalla battaglia d'arresto, alla battaglia del solstizio, alla vittoria, Roma, Edizioni Nuova Cultura, 2018.
Altri progetti
modifica- Wikiquote contiene citazioni di o su Pacifico Arcangeli
Collegamenti esterni
modifica- Arcangeli, Pacifico, su Combattenti Liberazione.
- Don Pacifico Arcangeli all’assalto sul Monte Grappa, su Segreti della Storia.
- 2915 - Lapide a Don Pacifico Arcangeli, cappellano militare caduto sul Grappa – Treia, su Pietre della Memoria.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 268554910 · SBN CFIV100426 · WorldCat Identities (EN) viaf-268554910 |
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