Placito di Sessa Aurunca

Il Placito di Sessa Aurunca è una delle quattro testimonianze giurate, registrate nel 963, sull'appartenenza ai monasteri benedettini di certe terre di Sessa Aurunca, nel cui castello fu redatto. Trattasi di uno dei primi documenti di volgare italiano scritti in un linguaggio che vuol essere ufficiale e dotto. Riguardava una lite sui confini di proprietà tra il monastero di Montecassino e un piccolo feudatario locale, Rodelgrimo d'Aquino. Con questo documento tre testimoni, dinanzi al giudice Arechisi, deposero a favore dei Benedettini, indicando con un dito i confini del luogo che era stato illecitamente occupato da un contadino dopo la distruzione dell'abbazia nell'885 da parte dei saraceni.

Targa celebrativa del Placito sessano, apposta sulle mura del Convitto Nazionale Agostino Nifo - Liceo Classico Agostino Nifo, alla presenza del Prof. Francesco Sabatini, il 10 novembre 2018

Struttura del Placito

modifica

Appartiene a un gruppo compatto di quattro pergamene di argomento simile, formate da quattro placiti, precisamente tre placiti e un "memoratorio" (redatto a Teano), sulla proprietà di alcune terre appartenenti agli stessi luoghi di Sessa.

Il passo in volgare

modifica

Il passo in volgare è il seguente:

«Sao cco kelle terre, per kelle fini que tebe monstrai, Pergoaldi foro, que ki contene, et trenta anni le possette.»

Il diffondersi del volgare

modifica

Documenti simili divennero sempre più frequenti, documentando il diffondersi e rafforzarsi progressivo del volgare e l'intenzione di usarlo con scopi o con caratteri differenti da quelli finora usati.

Voci correlate

modifica

Altri progetti

modifica

Collegamenti esterni

modifica
  • Approfondimenti 1, su multimediadidattica.it. URL consultato il 28 novembre 2012 (archiviato dall'url originale il 7 maggio 2006).
  • Approfondimenti 2, su pianetascuola.it. URL consultato il 28 novembre 2012 (archiviato dall'url originale il 19 gennaio 2005).