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Il matrimonio in Grecia di Lupo Lanzara e Federica Cremisini. L'abito da sposa nude nasce con un pizzo trovato in Accademia
Lupo Lanzara, Presidente di Accademia Costume & Moda, e la designer Federica Cremisini si sono sposati a Symi, in uno scenario da sogno
Il matrimonio in Grecia di Lupo Lanzara e Federica Cremisini: un sì da sogno sull'isola del cuore
Lupo Lanzara, Presidente di Accademia Costume & Moda, e Federica Cremisini, designer e founder del brand di accessori Retropose, si sono sposati con rito cattolico a Roma e poi hanno celebrato le loro nozze in Grecia, a Symi, nel loro luogo del cuore. «Le ho chiesto di sposarmi un anno fa, su un'isola della Grecia, Symi, a cui siamo davvero affezionati», racconta Lupo. «Lì c'è un monastero dedicato all'Arcangelo Michele, un luogo di pellegrinaggio che ha un'energia molto importante. Il giorno in cui le ho fatto la proposta eravamo in questa bellissima baia, siamo entrati nella chiesetta che conoscevamo, perché ci eravamo già stati, e lì mi sono inginocchiato. Non c’era nulla di preparato, ho agito d’istinto e le ho chiesto la mano. È stato speciale: uscendo, emozionati, lo abbiamo urlato, la baia era piena di barche che hanno cominciato a suonare per unirsi ai nostri festeggiamenti, eravamo felicissimi!». «Il matrimonio è stato esattamente come lo volevo. Sapevamo fin da subito che il luogo sarebbe stato Symi, per il grande valore spirituale che ha per noi», spiega Federica. «Gli abitanti dell'isola sono stati di grande supporto, aiutandoci molto sulla logistica. Abbiamo coinvolto tutti ed erano entusiasti. Appena abbiamo confermato i luoghi, ho cominciato a fare un po' di ricerca e a condividere mood board con la nostra wedding planner ed amica, Ilaria Serena di Lapigio, e da lì abbiamo iniziato a sviluppare il progetto».
Prima del matrimonio a Symi, Lupo e Federica si sono sposati a Roma. «Il rito cattolico si è tenuto due settimane prima, qui la comunità di Accademia Costume & Moda docenti e studenti dell’Accademia Costume & Moda sono venuti a salutarci», spiega Lupo. «È stata una sorpresa, bellissima, veramente non ce lo aspettavamo. Siamo usciti dalla Chiesa ed erano tutti lì, a urlare con i cartelli in mano, alcuni tra l’altro scritti in greco. Quel giorno avremmo dovuto essere solo testimoni e famiglia diretta e invece la famiglia era quella allargata, ovvero la famiglia Accademia. Per me la nostra comunità è importantissima. Trovarli lì, in un giorno così importante per me e Federica, è stato incredibile e ne siamo davvero grati». Per l'occasione Federica ha indossato un abito che ha creato con l'atelier Annagiulia Firenze e un diadema di Demetra Milano.
Un mix perfetto di autenticità greca, tradizione italiana con un tocco di follia alla “mamma mia”. Questo il mood del matrimonio a Symi di Lupo e Federica, che si è svolto su due giorni. Il venerdì, per chi riusciva ad esserci, gli sposi hanno pianificato una giornata al mare, su una bellissima spiaggia chiamata Nanou, raggiungibile solo con i taxi boat locali. «È stata una giornata stupenda, amici, sole, mare, taverna e balli con il sirtaki fino a sera. Rientrati in porto, ci siamo sparsi in varie taverne dell’isola a cena, per poi ritrovarci di nuovo per strada a ballare e festeggiare. Il sabato invece era libero, l’unico appuntamento in porto alle 17 per poi spostarci tutti insieme al luogo della cerimonia», racconta Lupo. «Il giorno prima del matrimonio ero in modalità organizzazione. Mi sono veramente concentrato su quello, gli arrivi, i welcome agli aliscafi, le prenotazioni a cena, la logistica dall’aeroporto di Rodi fino al porto, e poi l’arrivo a Symi e l’affitto dei motorini», racconta Lupo. Bellissimo però a dir la verità, mi sono rilassato solo dopo cena. I miei testimoni sono tre, Titoflavio amico fraterno conosciuto sui banchi di scuola, con cui ho condiviso tutta la mia vita, dalla terza elementare fino ad oggi, compagno d’anima; Emanuele amico fraterno incontrato all’università - vivevamo insieme durante quegli anni e da allora siamo sempre insieme - sorrido ripensandoci, momenti unici ed indelebili, ancora oggi; Gianandrea. Giana è stato presente in maniera diversa, essendo purtroppo scomparso nel 2021, ma vive con noi e tra di noi, ed al nostro fianco, per sempre».
La cerimonia si è svolta nel cortile della piccola chiesa ortodossa di Santa Marina: un arco di fiori incorniciava gli sposi mentre gli ospiti sedevano tra sedie verdi impagliate e cuscini sui vari muretti sventolandosi con ventagli colorati. Le musiche scelte per la cerimonia sono tutte legate all’infanzia di Federica.
«Il ricevimento ha avuto luogo allo stabilimento di Agia Marina, proprio di fronte all’isolotto della chiesa. L’aperitivo si è svolto sul bordo delle acque cristalline della baia al tramonto, e l’ulivo era il grande protagonista del decoro; poi a cena sono state organizzate quattro lunghe tavole decorate con vasi di ceramica in colore naturale, ulivo, come da tradizione, e peonie e ortensie, essendo i fiori preferiti di Federica. Strisce di garza colorate sono state fissate in alto a mo’ di tenda, e abbinate a candele dello stesso colore. Il party è iniziato fin da subito con una band che ha fatto saltare le persone dalle sedie durante la cena, e che ha continuato fino a notte fonda grazie al ritmo del tamburo e sax degli Apple Jacks», racconta la wedding planner Ilaria Serena di Lapigio.
I buffet erano decorati con cesti e vasi colmi di foglie di ulivo. Mentre il menù era basato su tutto quello che di piu buono ha da offrire la cucina greca. Sette stazioni diverse offrivano verdura grigliate, Horta, pesce alla griglia, fritti, e formaggi di ogni genere.
«Il giorno del matrimonio è stato il più bello della mia vita», racconta Federica. «Mi sono svegliata, ho fatto un bagno, poi ho cominciato a preparare i caffè per gli amici che passavano a salutarmi. È stato tutto molto speciale e unico. Quella mattina ho deciso di completare il look con un paio di orecchini che mi sono stati dati da Angelo De Luca, un bravissimo designer di gioielli mio amico: non li avevo mai visti prima, e lui non aveva visto il mio abito, eppure erano perfetti. Poi Lupo me li ha regalati».
«Il giorno del matrimonio è stato incredibile, dalla vestizione fino all’arrivo in porto. Appuntamento alle 17 al bar Mediterraneo, da dove poi con gli ospiti saremmo stati tutti traghettati all’isolotto su cui io e Federica avremmo rinnovato le promesse matrimoniali. Al porto sono arrivato in motorino insieme al mio testimone, Titoflavio, mentre Federica si preparava a casa, con le amiche. Siamo saliti sulle barche e mentre uscivamo dalla baia verso la piccola chiesa ortodossa di Santa Marina, dove poi ci sarebbe stata la cerimonia, il porto era in festa, suonavano tutti e la gente del luogo partecipava, con un’energia che ci avvolgeva totalmente: mi vengono le lacrime se ci penso. Arrivati lì abbiamo dovuto aspettare una buona mezz’ora l’arrivo della sposa, faceva molto caldo, ma è stato bellissimo, ero circondato dall’amore. Quando �� arrivata, gli occhi si sono fissati su di lei, il contorno non esisteva più. Le ho preso la mano e non gliel'ho più lasciata»
«L'abito da sposa ho iniziato a progettarlo pensando alla dimensione e al contesto in cui mi sarei trovata. Ho iniziato a fare ricerca e un po' di prove in qualche atelier per capire la silhouette ideale. Per realizzarlo, ho pensato subito al mio migliore amico, il designer e illustratore Valerio Forleo. Immaginavo un modello scivolato e di molto femminile. Sexy ma non volgare e con delle trasparenze. Abbiamo iniziato la ricerca di tessuti e inaspettatamente mi sono sentita attratta dal pizzo. Ho fatto ricerca anche in Accademia, e lì ho trovato il campione di tessuto dei miei sogni. Era del 2014. Ho contattato l'azienda ma avevo poche speranze. Invece c'era: mi consigliarono di prenderlo subito, poiché ne avevano solo 30 metri. In quel momento non avevamo neanche il disegno dell'abito però talmente mi ero innamorata del tessuto che l'ho acquistato. Non l'ho aperto per 10 giorni, ero troppo emozionata. Ma quando l'ho fatto me ne sono innamorata ancora di più. Ho iniziato a fare le prove nel mio negozio: andava costruita una tela interna, che poi ho voluto in un tono nude, affinché non fosse trasparente, abbiamo capito che per me erano meglio uno scollo sulla schiena e una manica lunga - che poi è stata ricamata con dei piccoli fiorellini ritagliati dal pizzo. Sono nati, così, i primi bozzetti, e poi quello definitivo (che davvero definitivo non è mai stato). Abbiamo iniziato a dar vita al modello con il sarto Mario Pontillo. Quando l'ho indossato nella sua versione finale è stato stupendo, mi sentivo a mio agio, a tal punto che ballavo mentre lo provavo. Mi sentivo davvero bene».
Per la wedding cake «l’idea era di fare qualcosa di fresco, estivo ma di corposo e buono e facile da mangiare», racconta la wedding planner. «Abbiamo cosi trovato una piccola pasticceria di Rodi famosa per la sua torta al limone. Una torta centrale grande era circondata na 100 torte più piccole, il tutto decorato con petali di peonie bianche e ortensie. Il party è durato fino al mattino!»
Guarda tutte le foto dell'album del matrimonio di Lupo Lanzara e Federica Cremisini nella gallery sotto.
Credits
Sposa: @federica_cremisini @retroposebags Sposo: @lupolanzara
Abito da sposa - Roma: @annagiuliafirenze
Diadema: @demetra.milano
Abito da sposa - Symi: designer Valerio Forleo @valerioforleo sarto: Mario Pontillo
Gioielli: @angeloxdexluca
Event planner Symi: Ilaria Serena di Lapigio @isl_events
Foto e video: Simone Picchi @simonepicchi e Cristiano Pacchiarotti @cristiano.pacchiarotti di @fineartweddings
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