Angelo Arpa: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
== Biografia ==
Di origine ungherese (il nome di famiglia era «Arpad»)<ref name = Kezich/>, Angelo Arpa entrò nell'ordine della [[Compagnia di Gesù]] il 30 maggio [[1940]]. Si interessò di cinema, che identificò come uno dei più efficaci veicoli di trasmissione della cultura. Nell'immediato dopoguerra fu tra gli ideatori dei primi [[Cineforum]] in [[Italia]]<ref>Eugenio Bicocchi, ''C<nowiki>'</nowiki>era una volta il Capitol: gli anni d'oro del cineforum 1968-1983'', Reggio Emilia: Diabasis, 1999, p. 155, ISBN 88-8103-069-1</ref><ref name = fantuzzi>Intervista con padre Virginio Fantuzzi, "Il gesuita studioso di cinema che contribuì alla rilettura ed alla diffusione del neorealismo in Italia", ([http://www.radiovaticana.org/radiogiornale/ore14/2003/aprile/03_04_08.htm#padre_arpa Radio Vaticana, 3 aprile 2003])</ref>. Fu anche produttore cinematografico; fondò la sua casa di produzione cinematografica "Golden Star International", con la quale realizzò, fra l'altro, ''[[Era notte a Roma]]'' di [[Roberto Rossellini]]<ref name = fantuzzi/>.
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Lavorò negli [[anni 1950|anni cinquanta]] a [[Genova]] dove, oltre all'attività di ''Cineforum'', diede vita alla [[Fondazione Columbianum]] per instaurare rapporti culturali fra l'[[Europa]] e l'[[America Latina]].
Lavorò negli [[anni 1950|anni cinquanta]] a [[Genova]] dove, oltre all'attività di ''Cineforum'', diede vita alla [[Fondazione Columbianum]] per instaurare rapporti culturali fra l'[[Europa]] e l'[[America Latina]].

Versione delle 22:58, 8 nov 2017

Angelo Arpa (Brusaporco, 21 marzo 1909Roma, 27 marzo 2003) è stato un critico cinematografico, scrittore, gesuita e produttore cinematografico italiano.

Biografia

Di origine ungherese (il nome di famiglia era «Arpad»)[1], Angelo Arpa entrò nell'ordine della Compagnia di Gesù il 30 maggio 1940. Si interessò di cinema, che identificò come uno dei più efficaci veicoli di trasmissione della cultura. Nell'immediato dopoguerra fu tra gli ideatori dei primi Cineforum in Italia[2][3]. Fu anche produttore cinematografico; fondò la sua casa di produzione cinematografica "Golden Star International", con la quale realizzò, fra l'altro, Era notte a Roma di Roberto Rossellini[3].

Lavorò negli anni cinquanta a Genova dove, oltre all'attività di Cineforum, diede vita alla Fondazione Columbianum per instaurare rapporti culturali fra l'Europa e l'America Latina.

Nella storia del cinema italiano il nome di padre Arpa compare molto spesso in riferimento a Federico Fellini del quale fu amico e consigliere spirituale. In particolare durante lo scandalo che seguì il film "La dolce vita", padre Arpa difese l'amico regista con particolare impegno fino ad essere ripreso dalle gerarchie vaticane. Fellini lo prese amabilmente in giro nel personaggio di padre Spagna, il prete cinefilo interpretato da Salvo Randone in Toby Dammitt[1].

Nel 2002 gli fu concesso del Governo italiano il contributo vitalizio straordinario (legge Bacchelli) per meriti culturali[4].

Per volontà testamentaria di Padre Arpa il suo corpo è stato cremato e inumato nella Cappella Generalizia della Compagnia di Gesù del Cimitero del Verano di Roma. Nella stessa Cappella riposano i Generali della Compagnia.

Opere

  • L'Arpa di Fellini, Roma; Edizioni dell'Oleandro, 2001
  • Progetto Europa, Roma: Openroma, 1995
  • Fellini: persona e personaggio, Napoli: Parresia, 1996
  • Papi e papato nel terzo millennio dell'era cristiana
  • "La dolce vita": cronaca di una passione, Napoli: Parresia, 1996; Cantalupo in Sabina: Edizioni Sabinae, 2010
  • Concilio ecumenico vaticano II, Genova: Edizioni del Columbianum, 1962
  • La dolce vita, Roma; Edizioni Sabinae, 2010

Note

  1. ^ a b Tullio Kezich, Federico Fellini, la vita e i film, Milano: Feltrinelli, 2002, p. 182, ISBN 88-07-49020-X ("Angelo+Arpa" Google libri)
  2. ^ Eugenio Bicocchi, C'era una volta il Capitol: gli anni d'oro del cineforum 1968-1983, Reggio Emilia: Diabasis, 1999, p. 155, ISBN 88-8103-069-1
  3. ^ a b Intervista con padre Virginio Fantuzzi, "Il gesuita studioso di cinema che contribuì alla rilettura ed alla diffusione del neorealismo in Italia", (Radio Vaticana, 3 aprile 2003 Archiviato il 15 novembre 2004 in Internet Archive.)
  4. ^ Consiglio dei Ministri n.72 del 4 ottobre 2002

Bibliografia

  • Simone Casavecchia (a cura di), Io sono la mia invenzione: le carte, gli scritti e le idee di padre Angelo Arpa: l'Europa, Fellini e il cinema italiano; con le testimonianze di Gianfranco Angelucci et al., Roma: Edizioni Studio 12, 2003, ISBN 88-901189-0-3
  • Filippo Rizzi, "E l'Arpa di Fellini suonò la Dolce vita", Avvenire, 26 marzo 2013, pagina 23.

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Collegamenti esterni

Controllo di autoritàVIAF (EN17377734 · ISNI (EN0000 0000 0922 1521 · SBN SBLV023368 · BAV 495/300118 · LCCN (ENn98046789 · GND (DE142245534 · BNF (FRcb13497478v (data) · J9U (ENHE987007389185805171