Proibizionismo

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Con il termine Proibizionismo si intende un particolare periodo della storia statunitense in cui era legalmente proibito produrre, importare, esportare e vendere bevande alcoliche.

Verso la fine degli anni '10, in un periodo di crescente puritanesimo e di una sempre più vistosa presenza di disordini sociali causati dall'alcol, il Governo degli Stati Uniti si vide costretto a ratificare, il 16 gennaio 1919, tramite il XVIII emendamento, la legge per cui "viene vietata la produzione, la vendita e il trasporto di alcolici". L'anno seguente la legge divenne effettiva.

Col massimo dissenso della popolazione americana, che continuò a far uso di alcolici ritrovandosi in appositi bar clandestini (chiamati speak-easy), negli anni '20 il proibizionismo diede linfa vitale al fenomeno del gangsterismo, che si dedicò al contrabbando di alcolici.

Disordini e malumori causati da tale legge, spinsero il Governo degli Stati Uniti a ratificare, il 5 dicembre 1933, il XXI emendamento, che pose fine all'era del proibizionismo.

Ancora oggi forme di proibizionismo nei confronti di sostanze quali marijuana e hashish,attuate nella quasi totalità dei paesi mondiali (eccezion fatta per Svizzera e Olanda), favoriscono la crescita di organizzazioni criminali dedite al traffico di tali sostanze[senza fonte].