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Stati Uniti d'America

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Bandiera degli Stati Uniti d'America

Citazioni sugli Stati Uniti d'America e sugli statunitensi.

Citazioni

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  • Agli americani piace troppo il suono della loro voce per dire la verità. (Metal Gear Solid 2: Sons of Liberty)
  • Ah, gli americani! I guardiani della Libertà! I custodi della Democrazia! With God On My Side! Così semplici, così diretti, così amabilmente, intimamente, innocentemente fascisti! Così fieri della loro tradizione Wasp e del loro avatico prognatismo, ma se andavi a scavare nel pedigree affioravano gli ispanici, i greci, gli armeni e i turcomanni... le razze inferiori, le razze maledette... (Giancarlo De Cataldo)
  • Amo gli Stati Uniti, vi ho vissuto a lungo, ma negli otto anni di amministrazione Bush ho avuto davvero paura. L'ossessione sul terrorismo islamico, pur comprensibile dopo l'11 settembre, mi sembrava inutile e pericolosa. Gli americani avevano perso le loro qualità politiche migliori. (Anne Holt)
  • Benché gli sia regolarmente richiesto, Dio non prende posizione nella politica americana. (George J. Mitchell)
  • – Bentornata nella civiltà – disse Massimo, aprendole la portiera.
    – Addirittura – rispose la mamma, entrando in auto e mettendosi la cintura. – Guarda che mica ero nel delta del Mekong. Ero negli Stati Uniti.
    – Appunto. Stiamo parlando di un posto dove hai diritto ad essere felice ma non ad essere nero, fai te. (Marco Malvaldi)
  • C'è una diffusa psicopatia sommersa. Una nevrosi sottotraccia, nascosta dalla facciata presentabile di una società che ti giudica per come appari e per quello che possiedi che mi ha fatto avvertire un'alienazione che per fortuna, da quando sono tornato in Italia, non ho più avvertito. (Gabriele Muccino)
  • Che gli Usa siano in tutto il mondo odiati dagli uomini come lei [riferito a un lettore], è verosimile, e quindi più che credibile. Un po' meno credibile è che gli uomini di tutto il mondo siano e la pensino come lei. Comunque, il giorno in cui quel Paese venisse chiamato (ma da chi?) sul banco degl'imputati come il nemico dell'umanità, io chiederò di essere ascoltato come testimone. Per dire alla Corte dei Vecchio di turno che io, uomo qualunque, mi considero graziato tre volte da questo grande nemico dell'umanità. La prima fu quando mi strappò al pericolo di diventare – per bene che mi fosse andata – l'attendente di un colonnello tedesco. La seconda fu quando mi sottrasse a quello di finire i miei giorni in un kolkos siberiano. La terza fu quando, invece di rimettermi la parcella di questi favori, mi aiutò a rifarmi la casa senza contestarmi il diritto di invitarvi anche coloro che pensano (si fa per dire) e parlano (o meglio sbraitano) come lei. (Indro Montanelli)
  • Ciò che è grande di questo paese è che l'America ha iniziato la tradizione per cui i consumatori più ricchi comprano per la maggior parte le stesse cose di quelli più poveri. Tu puoi vedere alla tv la pubblicità della Coca-Cola e sai che il Presidente beve Coca-Cola, Liz Taylor beve Coca-Cola e anche tu puoi bere Coca-Cola. Una Coca-Cola è una Coca-Cola e non c'è denaro che ti consenta di berne una più buona di quella che sta bevendo un barbone all'angolo. (Andy Warhol)
  • Come mi sono trovato in manicomio? Piuttosto male. Ma in quale altro posto si poteva vivere in America? (Ezra Pound)
  • Dopo il ritiro delle truppe statunitensi dall'Afghanistan, l'Europa deve definire più chiaramente i propri interessi di sicurezza. Si è visto che l'America non è più incondizionatamente pronta ad assumere un ruolo di leadership in qualsiasi parte del mondo. (Angela Merkel)
  • Ecco cosa mi piace di questo paese: qui sì che c'è Dio in tutto. Nell'insegnamento, nella Costituzione, nella discriminazione razziale, nelle forze armate. Gli Stati Uniti sono un paese fondamentalmente religioso. (Mario Benedetti)
  • Ehi, adesso ti dico qual è il problema dell'America. Potrebbe essere il più grande paese della Terra. Davvero. C'è tutta questa gente diversa che viene per fuggire all'oppressione e alla povertà, in cerca di una vita migliore. E poi cosa fanno? Rimangono attaccati alle cose che li hanno messi nei guai. Continuano a combattere le stesse guerre e odiare le stesse persone del loro vecchio mondo. Vogliono essere italiani o greci, irlandesi o polacchi o russi, africani o vietnamiti o cambogiani o che altro... E a quello restano appiccicati. Stanno con quelli della propria razza e dubitano di tutti gli altri e perché...? Cultura? Storia? Che diavolo è, un mucchio di roba che i tuoi ti hanno detto di credere per tutta la vita? E quindi è tutto vero? (Hitman)
  • È lo stile americano nella sua espressione più alta, vale a dire la più efficace: chiunque, se s'impegna, lavora sodo ed è sordo alle lusinghe della coscienza, del buonsenso o del buongusto, potrebbe, per puro caso o per la sua dedizione, ascendere a quella vetta da cui avrà licenza di opprimere chi è arrivato dopo di lui. (David Mamet)
  • Essi, i miei connazionali, e soprattutto i miei corregionali, mi hanno aiutato un poco a farmi capire che cosa sono venuto a fare in America. Il primo impulso, la prima tentazione di uno di noi è di fuggire, imbarcandosi di nuovo sullo stesso piroscafo per tornare a casa. Il secondo stato d'animo consiste nel farsi una nicchia dentro questo mondo, nello starci a modo nostro ignorandolo: veri emigrati, anzi veri esuli, dalle facce lunghe, con una patina di tristezza che non si può dire, e che si riconosce anche su gente ch'è qui da trent'anni, e che magari ha fatto bene i suoi affari. Non credo che alcuna altra razza abbia conservato come la nostra questo carattere inibitivo, questa obiezione silenziosa.
    Io cerco, come alcuni hanno cercato, di giungere a un terzo stadio: non dico di divenire americano, ma di comprendere, cioè di prendere in me, questo mondo. Una conquista dell'America?, naturalmente, ritorno a ricordarmi di quelle indimenticabili parole di Goethe, che ho sempre nell'animo a questo e a molti altri propositi. "Qui, o in nessun luogo, è l'America". Qui, cioè dentro di noi. (Giuseppe Antonio Borgese)
  • Evidentemente in questo paese uno è sempre qualcos'altro. Non può essere solo americano. [...] Essere americani non basta. Bisogna essere sempre anche qualcos'altro, irlandesi-americani, tedesco-americani, sicché viene da chiedersi come sarebbero andati avanti se qualcuno non avesse inventato il trattino. (Frank McCourt)
  • È una maledizione, questa cosa che succede quando giri negli States. Tutte le realtà quotidiane che vedi finiscono per non sembrarti vere, originali, realmente esistenti. Hollywood ha lavorato tanto, e nel complesso così bene, oppure ci ha così profondamente sconvolto la mente, che buona parte della vita ordinaria degli americani ci sembra, e forse è, un nostalgico remake. (Flavio Baroncelli)
  • Gli americani, cinematograficamente parlando, sono solo degli ottimi tecnici e basta. Non penso che riuscirei a girare dei film in America. Parliamo la stessa lingua, ma sul piano cinematografico non riusciamo a capirci. Laggiù, l'attore viene utilizzato come un prodotto, un robot. (Charlotte Rampling)
  • Gli americani si infatuano molto facilmente e, come in ogni infatuazione, si disamorano altrettanto rapidamente. È un sistema che cannibalizza e vale per chiunque. (Gabriele Muccino)
  • Gli americani sono duecento milioni, i cinesi un miliardo. Però un americano consuma come venti cinesi. Allora, dividiamo per venti un miliardo, i cinesi sono cinquanta milioni, gli americani duecento milioni, chi cazzo sono i troppi? (Beppe Grillo)
  • Gli americani sono persone generose, ma lavorano come cani, c'è un sistema di assistenza crudele, non c'è nessun welfare, devono fare da sé, devono lottare duramente nella vita quotidiana, non viaggiano, non sono curiosi e sono cresciuti nella convinzione di essere nel migliore posto del mondo. Sono stati fregati, ingannati ed è da lì che viene la rabbia. (Willem Dafoe)
  • Gli Stati Uniti allora e per molti anni a venire apparivano agli europei la Mecca della scienza; la proposta di Hamburger agì come un salutare antidoto allo stato di sfiducia e depressione che mi faceva giudicare con un eccesso di lucidità, e di pessimismo, i risultati che avevo ottenuto e che avrei potuto sviluppare perseguendo la stessa linea di ricerche. (Rita Levi-Montalcini)
  • Gli Stati Uniti d'America sono anzitutto la prima società super-nazionale. Il mondo è nei loro confini: Sassoni e Slavi, Latini e Africani, Baltici e Caucasici, con la carica di violenza e pregiudizi che è nella storia del mondo. (Alberto Ronchey)
  • Gli Stati Uniti dal 1945 a oggi non sono mai stati, credo, in pace in senso stretto. Nel senso che non ci fosse qualche posto del mondo dove dei soldati americani stavano combattendo e morendo. (Alessandro Barbero)
  • Gli Stati Uniti devono, e lo faranno prima o poi, diventare o una nazione tutta intera di schiavi o una nazione tutta intera di lavoratori liberi. (William Lloyd Garrison)
  • Gli Stati Uniti hanno la presunzione di essere diversi dagli altri. Di essere un punto di arrivo della storia, che può fare a meno del passato. (Stanley Hauerwas)
  • Gli Stati Uniti non sono, e non saranno mai, in guerra contro l’Islam. (Barack Obama)
  • Gli Stati Uniti non sono l'Irlanda, e non lo saranno mai. Sono una potenza mondiale che ha un grandissimo bisogno di ricalibrare la sua posizione internazionale per diventare un pó più normale, un passo alla volta. Solo ai lunghissimi pranzi del 4 luglio si possono permettere di concentrarsi solo sulle questioni nazionali. Normalmente, invece, non possono essere così normali. (Paul Kennedy)
  • Gli Stati Uniti sembrano destinati dalla Provvidenza a piegare con la fame e la miseria l'America intera in nome della libertà. (Simón Bolívar)
  • Gli Stati Uniti sono il cancro del mondo. [...] Una nazione senza onore. [...] Una sola nazione che arriva a far abbassare l'intelligenza, la moralità, la qualità dell'uomo su pressoché tutta la superficie della terra, è una cosa mai vista da quando la terra esiste. Io accuso gli Stati Uniti di trovarsi in costante stato di delitto contro l'umanità. [...] Solo se si evita l'americanizzazione oggi, possiamo evitare la venuta della sovietizzazione. (Henry de Montherlant)
  • Gli Stati Uniti sono una società multiculturale a tutti gli effetti. [...] Nella vita quotidiana, la musica, i cibi, la moda sono ampiamente influenzati dalle culture africane e arabe, tuttavia gli afro americani e gli arabo americani sono ancora visti con sospetto e paura. (Diana Abu-Jaber)
  • Ho sempre detto che gli Stati Uniti, come l'Urss, assomigliano ad una fragile casa di vetro: se lanciano sassi contro i nemici rischiano di sbriciolarsi alla prima reazione. (Ali Akbar Hashemi Rafsanjani)
  • Il progetto mondialista americano è chiaro: vogliono importare in Europa 20 milioni di extracomunitari, vogliono distruggere l'idea stessa di Europa garantendo i propri interessi attraverso l'economia mondialista dei banchieri ebrei e attraverso la società multirazziale. Ma noi non lo consentiremo. [...] Il disegno dei 20 potenti americani non passerà, anche se usano armi potenti come droga e televisione. (Umberto Bossi)
  • In America tutto è più grande: abbiamo le macchine più grosse, le case più grosse, le più grosse aziende, il cibo più grosso, e infine le persone più grosse. (Super Size Me)
  • In Cecoslovacchia non esiste libertà di stampa, negli Stati Uniti non esiste libertà dalla stampa. (Martina Navrátilová)
  • Io amo molto gli Stati Uniti. Nel 1975 sono stato il primo dirigente comunista invitato là, per tre settimane. Sono anche sceriffo onorario... [...] Ho la pergamena a casa. Sceriffo onorario della contea di Jefferson, nel Kentucky. (Sergio Chiamparino)
  • Io ho un motto che dovrebbe essere riportato su tutti i giornali: "L'America agli americani!" (Ombre rosse)
  • [Riferendosi a Panama] L'abbiamo adottata come nostra figlia: essendo noi [americani] la sola nazione indipendente cui spetti l'obbligo di difendersi su entrambi i fronti dell'Atlantico e del Pacifico, non potevamo esimerci dall'incamerare la porzione che ci occorreva, perché, se avessimo dovuto aspettare il beneplacito della Colombia circa la sua vendita, ci troveremmo ancora alla prese coi senatori colombiani per discuterne il prezzo. (Heindrik Willem van Loon)
  • L'America: costruita dai neri e di proprietà dei cinesi! (Il dittatore)
  • L'America è acefala, e le cose riconosciute altrove penetrano la nostra coscienza molto lentamente. (Ezra Pound)
  • L'America è altamente imperfetta ma è abbastanza calda per dirti, ogni volta che arrivi all’aeroporto: Welcome home. L'accento, che sia pesante o leggero, non spaventa nessuno. L'America fa casa. È casa. (Elvira Dones)
  • L'America è aperta, l'India è chiusa. [...] L'indiano nasconde ciò che gli preme e gli preme soprattutto la sua vita interiore. L'americano sente di valere per ciò che ha, l'indiano per ciò che è. (Piero Scanziani)
  • L'America è un grande paese. Ha tante colpe, tante ineguaglianze sociali, ed è una tragedia che il problema dei negri non vi sia stato risolto cinquanta o cento anni fa, però resta un grande paese, un paese pieno di opportunità, di libertà! Ma le par niente poter dire quel che si vuole, scrivere quel che si vuole, anche contro il governo, l'establishment? Forse non sono obbiettiva, ma per l'America ho una tal gratitudine! Sono affezionata all'America: OK? (Golda Meir)
  • L'America è un paese di libertà. Un incontro di immigrati. [...] Le loro origini sono varie. Diverse. L'America non è mai stata fatta da un solo popolo. (Metal Gear Solid V: The Phantom Pain)
  • L'America ha un'incredibile capacità di storicizzare il passato prossimo. (Umberto Eco)
  • L'America non è soltanto una parte del mondo. L'America è uno stato d'animo, una passione. E qualunque europeo può, da un momento all'altro, ammalarsi d'America. (Mario Soldati)
  • L'America non è una repubblica laica; è una repubblica biblica. (David Gelernter)
  • L'America può mandare un uomo sulla luna, figuriamoci se non possono mettere un idiota alla Casa Bianca. (Steve Sohmer)
  • L'America si è fatta da sola.
    Che una società che si è fatta da sola possa governarsi senza una supervisione religiosa o ereditaria, seguendo soltanto i dettami della ragione, è un'ottima cosa. La comunità dei cittadini, tuttavia, tende continuamente a ricreare per se stessa quell'autorità di governo irrazionale e repressiva (cioè efficace) conferita altrimenti alla tradizione, ai papi e ai re. (David Mamet)
  • La classe dirigente degli Stati Uniti pone il cosiddetto modo americano di vita come modello per un «mondo libero». Ma che specie di libertà è quella? È la libertà di sfruttare, di derubare, di morir di fame da una parte quando dall'altra ci sono sprechi, è la libertà di rimanere disoccupati mentre le risorse economiche non vengono sfruttate per intero. La libertà degli Stati Uniti è la libertà del capitale monopolistico di opprimere il proletariato, di ingannare il popolo col sistema bipartitico, di imporre agli altri la propria volontà con i blocchi militari. Questa è la società che fornisce i pretesti per far scoppiare la guerra tra i popoli perché la tendenza alla reazione all'interno del proprio paese e all'aggressione e all'espansione all'esterno, è la caratteristica del capitalismo e dell'imperialismo. (Nikita Sergeevič Chruščёv)
  • La «democrazia» degli Stati Uniti d'America ha per principio l'eguaglianza degli uomini; ed è perciò che in quel paese civile si linciano negri ed italiani, si vieta l'immigrazione cinese, e si muoverebbe guerra alla Cina, se a loro americani fosse vietato di andarci. (Vilfredo Pareto)
  • La mia preghiera è che l'America non venga meno a se stessa e rinnovi la propria identità nella fedeltà ai principi morali e religiosi e nel servizio a un mondo bisognoso di pace e di diritti umani, un mondo affamato di pane e assetato di giustizia e di amore. (Papa Giovanni Paolo II)
  • La nostra democrazia non deve soltanto essere l'invidia del mondo intero, ma anche il motore del nostro rinnovamento. Non c'è nulla di sbagliato in America che non possa essere corretto da cosa è giusto in essa. (Bill Clinton)
  • La più grande fonte di caos nel mondo di oggi sono gli Stati Uniti. (Xi Jinping)
  • La ricchezza sociale dell'America, che tanto colpisce il forestiero, deriva dalla diversità delle sue tribù. La sua capacità di coesione, di trovare un qualche comune accordo sul da farsi, deriva dalla disposizione di quelle tribù a non trasformare le loro differenze culturali in barriere e bastioni insormontabili, a non fare un feticcio dell'«africanità» o dell'«italianità» (che le mantengono distinte), a spese dell'americanità (che invece dà loro un vasto terreno comune). Leggere l'America è come esaminare un mosaico. Se si guarda l'insieme non se ne scorgono le componenti, le singole tessere, ognuna di colore diverso. Se ci si concentra sulle tessere, si perde di vista il quadro generale. (Robert Hughes)
  • Le opinioni che si stabiliscono in America sotto l'impero della libertà di stampa sono spesso più tenaci di quelle che si formano altrove sotto il regime della censura. (Alexis de Tocqueville)
  • Lo sanno tutti che quando hai gli yankee come alleati, qualche soldato per sbaglio te lo fanno secco. Sono famosi. (Hitman)
  • Lo schema delle città americane (il reticolo) è la conseguenza dello spirito americano. Una trama molto semplice su cui ricamare liberamente. Qualcosa che assicuri l'essenziale e che lasci aperte tutte le possibilità. (Michele Valori)
  • Mi mancano gli italiani, il modo in cui si riuniscono per cenare, le loro priorità. In paragone noi americani siamo dei malati di lavoro, sempre a preoccuparci del prodotto interno lordo, di telefoni cellulari, di cenare ai fast-food. Tiriamo su i figli guardandoli dallo specchietto retrovisore della macchina. Non c'è mai tempo libero, che è sacro; né modo di liberarci dal lavoro. Siamo ingabbiati dal lavoro! (Diane Lane)
  • Mister America | Passa oltre | Le tue scuole che non insegnano | Mister America | Cerca di nascondere | Il vuoto che hai dentro | Quando scoprirai che il modo in cui hai mentito | E tutti gli sporchi trucchi che hai usato | Non sono in grado di fermare la marea crescente di | Freak affamati, mio caro. (Frank Zappa)
  • Negli Stati Uniti, lì sì che le persone si sentono libere... Eccetto gli Americani – ma ogni perla ha la sua ostrica. (Randall Jarrell)
  • [in risposta alla domanda: «Si considera un artista americana?» postale da Francesco Bonami] Non c'è dubbio. Quando dalla Francia sono arrivata negli Stati Uniti, ho trovato un'atmosfera che mi ha permesso di fare ciò che volevo. Credo che in Europa fossi stata «eccessivamente» educata; qui sono stata capace di dire «no» alla mia educazione. Sono stata libera di esprimere tutta la mia irruenza. In America ho trovato la mia indipendenza. Qui, se continui a ripetere la stessa cosa, puoi convincere la gente; in Europa questo non è possibile. (Louise Bourgeois)
  • Non c'è popolo che sia più giusto degli americani. Anche se sono costretti a fare una guerra, per cause di forza maggiore, s'intende, non la fanno mica perché conviene a loro. Nooo! È perché ci sono ancora dei posti dove non c'è né giustizia, né libertà. E loro... Eccola lì... pum! Te la portano. Sono portatori, gli americani. Sono portatori sani di democrazia. Nel senso che a loro non fa male, però te l'attaccano. (Giorgio Gaber)
  • Non li sopporto. In Jugoslavia hanno lasciato solo morte e distruzione. Hanno bombardato il mio Paese, ci hanno ridotti a nulla. Dopo la Seconda Guerra Mondiale avevano aiutato a ricostruire l'Europa, a noi invece non è arrivato niente: prima hanno devastato e poi ci hanno abbandonati. Bambini e animali per anni sono nati con malformazioni genetiche, tutto per le bombe e l'uranio che ci hanno buttato addosso. Che devo pensare di loro? (Siniša Mihajlović)
  • Per gli americani la pace è quell'intervallo di tempo che serve per ricaricare il bazooka. (Crozza nel Paese delle Meraviglie)
  • Per quello che mi riguarda direttamente, ovvero il mio desiderio di una Cina libera e democratica, negli ultimi 33 anni gli Stati Uniti si sono limitati soprattutto a degli appelli. Gli Stati Uniti devono mettere la democratizzazione della Cina al centro della loro politica nei confronti della Cina. (Zhou Fengsuo)
  • Povera Russia "arretrata", come la definiva l'Occidente! Eppure, in quella Russia arretrata, fin dalla fine del secolo XIX lo zemstvo manteneva e sosteneva gli ospedali per i contadini; questi, che costituivano la più grande parte della popolazione russa, vi erano curati gratuitamente. [...] In effetti la povera Russia arretrata aveva liberato i servi della gleba nel 1861, parecchi anni prima che gli Stati Uniti concedessero ai negri i diritti civili. (Varvàra Dolgorouki)
  • Purtroppo il mio paese, gli Stati Uniti, è un concentrato di violenza che scaturisce dall'ignoranza e dall'avidità. I giovani commettono violenze casuali, senza pensare; e invece di essere arrestati, diventano eroi agli occhi dei compagni. (Johnny Depp)
  • Quando arriva il successo per uno scrittore inglese, questi si procura una nuova macchina da scrivere. Quando il successo arriva per uno scrittore americano, si procura una nuova moglie. (Martin Amis)
  • Quanto alla futura grandezza dell'America e dell'idea che essa possa mai diventare un possente impero sotto una testa, sia essa monarchica o repubblicana, questa è una delle utopie più folli e più visionarie che siano mai state immaginate da scrittori di romanzi. Le antipatie reciproche e gli interessi opposti degli Americani, le loro differenze di governi, di abitudini e di costumi provano che non avranno alcun centro di unione o di interesse comune. Mai potranno essere uniti in un impero compatto sotto qualsiasi forma di governo: gente disunita fino alla fine dei tempi, piena di sospetti e diffidenze degli uni verso gli altri, saranno divisi e suddivisi in piccole comunità o principati, secondo le loro frontiere naturali, i grandi golfi ed i vasti fiumi, i laghi e le catene di montagne. (Josiah Tucker, 1786)
  • Quel paese è così interessante, in ogni momento provocherà continuamente emozioni fortissime, dall'irrefrenabile entusiasmo alla disperazione che si finisce per provare ad ogni passo. Una soddisfazione profonda ogni volta che i fatti confermano i miti che ci si porta dietro, e d'altra parte ogni contraddizione del mito che si verifica finisce per sembrare una scoperta eccitante. (Alberto Arbasino)
  • Se c'è un paese che ha commesso indicibili atrocità nel mondo sono gli Stati Uniti d'America. Loro non si preoccupano degli esseri umani. (Nelson Mandela)
  • Secondo me l'America riscatta la plebe. E con la Plebe Riscattata ti rompi sempre le corna. Il fatto è che l'America è un paese speciale, caro mio. Un paese da invidiare, di cui esser gelosi, per cose che non hanno nulla a che fare con la ricchezza, la potenza, la supremazia militare, eccetera. E sai perché? Perché è nata da un bisogno dell'anima, il bisogno d'avere una patria, e dall'idea più sublime che l'Uomo abbia mai concepito: l'idea della Libertà anzi della libertà sposata all'idea di uguaglianza. (Oriana Fallaci)
  • Si legge tutti i giorni sopra i giornali d'Europa: «Colossale truffa all'americana, abilissima truffa all'americana, serie di truffe all'americana...» e via di seguito. Si fa presto a capire. Da quattro secoli l'Europa manda ladri in America, e ora l'America graziosamente la ricambia inviandole l'arte del rubare. (Aldo Palazzeschi)
  • Siamo una nazione di immigrati, nessuno può prevedere chi varcherà i nostri confini oggi e chi scriverà una pagina significativa del libro americano. All'alba del nuovo secolo, come al tramonto del vecchio, siamo di nuovo in guerra con i «nuovi americani». Ancora una volta, la gente arriverà, soffrirà e sarà vittima di pregiudizi, lotterà contro le forze più reazionarie e i cuori più crudeli della sua patria adottiva e ne uscirà vittoriosa grazie alla propria elasticità. (Bruce Springsteen, Born to Run)
  • Sono tutti plebei, in America. Bianchi, neri, gialli, marroni, viola. Stupidi, intelligenti, poveri, ricchi. Anzi i più plebei sono proprio i ricchi. Nella maggioranza dei casi, certi piercoli! Rozzi, maleducati. Lo vedi subito che non hanno mai letto Monsignor della Casa, che non hanno mai avuto nulla a che fare con la raffinatezza e il buon gusto e la sophistication. Nonostante i soldi che sprecano nel vestirsi sono così ineleganti che, in paragone, la regina d'Inghilterra sembra chic. (Oriana Fallaci)
  • Tutto è così serio, qui, organizzato, previsto. Non avrei mai immaginato che un paese potesse essere così serio, organizzato, previsto. Oh, sì! Mi piace molto l'America. Mi piace tutto dell'America. (Virna Lisi)
  • Una parte della mia diffusa disperazione in questa crociera extralusso è che, a prescindere da come mi comporto, non posso sfuggire alla mia sostanziale e sgradevole americanità. Questa disperazione raggiunge il suo apice nel porto, sul ponte, mentre guardo il gruppo di cui non posso fare a meno di far parte. Se rimango quassù o vado anch'io laggiù, non importa, sono un turista americano, e quindi sono ex officio grasso, flaccido, rosso in viso, rumoroso, volgare, autoindulgente, narcisista, viziato, esibizionista, vergognoso, disperato e ingordo: l'unica specie al mondo di caprone carnivoro. (David Foster Wallace)
  • Uno deve riuscir vincitore in America, non c'è niente da fare, non c'è altra via d'uscita, e bisogna imparare a combattere per niente, senza fare domande. (Charles Bukowski)
  • U.S.A. è una fetta di continente. U.S.A. è un gruppo di società madri, alcune aggregazioni di sindacati, un corpo di leggi rilegato in pelle di vitello, una rete radiofonica, una catena di cinematografi, una colonna di quotazioni borsistiche cancellata e riscritta da un ragazzo della Western Union sopra una lavagna, una biblioteca pubblica piena di vecchie riviste e sgualciti libri di storia con proteste scarabocchiate a matita sui margini. U.S.A. è la più grande vallata del mondo frangiata di monti e colline. U.S.A. è una sequela di funzionari dalla bocca grossa e con troppi conti in banca. U.S.A. è una quantità di uomini sepolti in divisa al cimitera di Arlington. U.S.A. sono le iniziali che si appongono in calce all'indirizzo quando si scrive dall'estero. Ma più che altro U.S.A. è la parlata del mondo. (John Dos Passos)
  • USA: Ulcerato Sfintere d'Amerdica. (V per Vendetta)
  • Vede, per capire l'America basta guardare cosa accade quando scoppia un incendio: fanno più danno i pompieri che le fiamme. (Mustafa Barzani)
  • Vivere vicino agli Stati Uniti è un po' come dormire con un elefante. Per quanto cordiale e tranquillo possa essere il pachiderma, ogni suo barrito e ogni suo movimento destano una certa preoccupazione. (Pierre Trudeau)
  • Voglio bene agli americani, qualunque sia il colore della loro pelle, e l'ho provato cento volte, durante la guerra. Bianchi o neri, hanno l'anima chiara, molto più chiara della nostra. Voglio bene agli americani perché sono buoni cristiani, sinceramente cristiani. Perché credono che Cristo sia sempre dalla parte di coloro che hanno ragione. Perché credono che è una colpa grave aver torto, che è una cosa immorale aver torto. Perché credono che essi soli son galantuomini, e che tutti i popoli d'Europa sono, più o meno, disonesti. Perché credono che un popolo vinto è un popolo di colpevoli, che la sconfitta è una condanna morale, è un atto di giustizia divina. (Curzio Malaparte)
  • Voi americani siete tutti uguali, sempre vestiti a sproposito, in ogni occasione. (I predatori dell'Arca perduta)
  • Volevo misurarmi in maniera spudorata e spericolata con tutti i luoghi iconografici del cinema che mi hanno fatto amare questo lavoro sin da quando ero ragazzino: New York, il deserto americano, le stazioni di servizio, i bar bui coi banconi lunghissimi, gli orizzonti lontanissimi. I luoghi americani sono un sogno e, quando ci sei dentro, non diventano reali, ma continuano ad essere sogno. Questa stranissima condizione di continua sospensione dalla realtà mi è accaduta solo negli Stati Uniti. (Paolo Sorrentino)
  • Ho sempre creduto che si possa definire l'America con una sola parola: "possibilità". In America tutti hanno un'opportunità. Così i sogni si realizzano. Io credo nelle possibilità, in un futuro dove l'America è più libera, giusta, crea lavoro, cura le malattie, non lascia nessuno indietro, non si arrende mai, non cede mai.
  • La storia americana è piena di opportunità che sono state raccolte, anche se troppi sogni sono stati posticipati per troppo tempo, dobbiamo fare promesse per tutti a prescindere dalla religione o dall'etnia.
  • La storia d'America non è una favola. Siamo un Paese nato sull'idea di uguaglianza: avvelenato dal razzismo che da sempre ci mette gli uni contro gli altri.
  • Non esistono stati rossi o blu ma solo gli Stati Uniti.
  • In America, bisogna sempre avere un atteggiamento molto deciso, altrimenti non si viene pagati e nemmeno rispettati.
  • L'americano persegue l'ambizione, il futuro, molto più di quanto lo faccia l'europeo. la vita per lui non è mai essere, ma sempre diventare. [...] è meno individualista dell'europeo – in particolare dal punto di vista psicologico, non economico. Viene data più enfasi al "noi" che all'"io".
  • La seconda cosa che colpisce il visitatore è l'atteggiamento gioioso e positivo verso la vita. Il sorriso sui volti della gente nelle fotografie è sintomatico di una delle più grandi qualità dell'americano. È amichevole, fiducioso, ottimista e senza invidia. L'europeo trova che il rapporto con gli americani è facile e gradevole.
  • Dopo la dissoluzione dell'Urss, gli Stati Uniti perseguirono una strategia di dominanza, sfruttando il "momento unipolare" esclusivamente nel loro interesse. Per di più scoprirono di avere tali interessi in diverse località del pianeta: Iraq, Balcani, Afghanistan, Libia, Siria e, da ultimo, il Venezuela. Ogni singolo presidente americano ha combattuto una guerra tutta sua.
    Il mondo è migliore per questo? I comuni cittadini americani hanno forse tratto beneficio da queste campagne militari? Ve n'è stata almeno una che abbia contribuito a rendere il mondo più sicuro? Quanto ci vorrà per rimuovere le macerie prodotte da queste rischiose imprese e dal budget militare sempre più gonfio?
  • Gli americani sono già ovunque. O schierano le difese missilistiche in tutte le città, vicino a tutti i confini, o aprono basi militari.
  • Gli Stati Uniti hanno un potenziale di produzione enorme e un'enorme ricchezza materiale, ma nel contempo hanno milioni di bisognosi. Questo va tenuto presente. Una passione quasi missionaria per predicare i diritti umani e la libertà, e l'inadempienza ad assicurare gli stessi diritti elementari in casa loro. Anche questo induce a riflettere. Interminabili chiacchiere sulla libertà dell'uomo, tentativi di imporre il proprio modo di vivere ad altri, propaganda su vasta scala del culto della forza e della violenza. Come dobbiamo interpretare tutto questo? Arroganza del potere, soprattutto del potere militare, continuo aumento delle spese per gli armamenti e deficit nel bilancio, un debito interno e ora anche un debito con l'estero. A quale scopo? Quali sono le motivazioni degli Stati Uniti? Noi ci poniamo tutti questi interrogativi e molti altri nel tentativo di cogliere la realtà americana e di scoprire le molle principali della sua politica.
  • Gli Stati Uniti potrebbero assumere un ruolo di primaria importanza nella cessazione dei conflitti, nella lotta per la salvaguardia dell'ambiente e nella soluzione di altri problemi, se solo cercassero di creare partenariati invece di insistere sulla ricerca di una posizione di dominio. Ma gli eventi degli ultimi decenni mostrano che i politici americani non hanno ancora afferrato questo concetto. L'uso della forza rimane la loro argomentazione preferita.
  • Noi affermiamo apertamente che ripudiamo le aspirazioni egemoniche e le rivendicazioni globali degli Stati Uniti. Non ci piacciono certi aspetti della politica e del modo di vivere degli americani. Tuttavia rispettiamo il diritto del popolo degli Stati Uniti, come di ogni altro popolo, di vivere secondo le sue leggi, le sue tradizioni e i suoi gusti. Conosciamo e non dimentichiamo il ruolo fondamentale degli Stati Uniti nel mondo moderno, apprezziamo il contributo che hanno dato e che danno alla civiltà mondiale, teniamo conto dei loro interessi legittimi e comprendiamo che senza la loro cooperazione è impossibile eliminare il pericolo di una catastrofe nucleare e garantire una pace durevole.
  • Penso che non abbiano bisogno di proteggersi da nessuno, è un'invenzione. Hanno bisogno di un nemico per tornare alla vecchia politica di comando, di pressione. Non possono in alcun modo vivere senza. Pertanto, l'America deve essere fermata. Fermata amichevolmente, fermata come partner.
  • Per quanto gli Stati Uniti siano ricchissimi, non possono permettersi di gettar via ogni anno in armamenti un terzo di trillione di dollari. Un aumento delle spese per le armi causa anche un aumento del deficit del bilancio. Oggi gli Stati Uniti prendono a prestito due terzi della somma che spendono per le armi. Il debito federale è, in effetti, il debito del Pentagono, e dovrà essere ripagato da molte generazioni di americani. Tutto questo deve finire prima o poi. Comunque, è una faccenda americana, non nostra.
  • L'America era Life, sorrisi e denti bianchi su patinata; | l'America era il mondo sognante e misterioso di Paperino.
  • L'America era allora per me provincia dolce, mondo di pace, | perduto paradiso, malinconia sottile, nevrosi lenta.
  • L'America era un angolo, l'America era un' ombra, nebbia sottile, | l'America era un'ernia, un gioco di quei tanti che fa la vita, | e dire boss per capo e ton per tonnellata, "raif" per fucile.
  • Chi ha autorizzato l'America ad obbligare gli altri paesi del mondo ad adottare una politica su misura di quella dell'America, e se non le obbediscono guai a loro, perché essa farà loro guerra? Chi può dar credito agli appelli americani sulla democrazia se l'America non accetta opinioni diverse da quelle sue persino su punti a carattere regionale, per non parlare di quelli internazionali?
  • Chi mai, dopo tutto, ha incaricato il governo americano di fare il poliziotto del mondo, di modellare il mondo secondo i suoi gusti, e di impartire ordini alle nazioni della terra?
  • L'America e' un grosso paese aldilà dell'Atlantico che ha raggiunto una potenza senza paragone, e io ritengo che ci siano li' delle persone che immaginano di essere sulla strada di diventare i padroni del mondo e fare del mondo un impero tutto loro. Non hanno imparato la lezione dalla loro guerra in Vietnam?
  • L'intervento americano contro il comunismo in Asia va condannato, non solo perché sostiene governi coloniali come quello inglese in Malesia e quello francese in Indocina, ma perché l'America avanza un proprio colonialismo.
  • Non bisogna pensare che l'impero degli Stati Uniti si limiti alle sole Filippine. Questo apparentemente è l'unico possedimento degli Stati Uniti; ma approfittando della esperienza e delle difficoltà delle altre potenze imperialistiche, gli americani hanno perfezionato vecchi metodi. Non si danno la pena di annettere un Paese come la Gran Bretagna ha fatto con l'India. Sono interessati unicamente a trar profitti e fanno quindi i passi necessari per assumere il controllo delle ricchezze di un determinato Paese. Mediante il controllo delle ricchezze è molto facile controllare gli uomini e in definitiva il Paese stesso. Così senza troppa fatica, senza urti contro nazionalismi violenti, controllano il Paese e approfittano delle sue ricchezze. Questo metodo ingegnoso va sotto il nome di imperialismo economico. Non appare sulle carte geografiche. Un Paese può sembrare libero e indipendente nei libri di geografia e negli atlanti. Ma per poco che si sollevi il velo, trova che è stretto in una morsa da un altro Paese, o piuttosto dai banchieri e dall'alta finanza di quel Paese. Questo è l'invisibile impero degli Stati Uniti d'America. Ed è questo impero invisibile, ma quanto mai effettivo che la Gran Bretagna cerca di conservare l'India e altrove, mentre esteriormente cede il controllo del meccanismo politico alla popolazione del Paese.
  • Se noi accettassimo gli aiuti militari americani saremmo degli ipocriti e degli opportunisti.
  • Gli Stati Uniti hanno il tasso più alto d'incarcerazioni nel mondo e gli afroamericani sono incarcerati cinque volte tanto rispetto ai bianchi.
  • Mentre spendiamo quasi il doppio pro-capite per la Sanità rispetto a qualsiasi altra nazione, i risultati sono peggiori e le aspettative di vita stanno crollando.
  • Oggi, abbiamo il più alto livello di disuguaglianze di reddito e ricchezza dagli anni '20 del Novecento, e i tre americani più ricchi hanno più ricchezza della metà più povera del paese.
  • Per l'America il cambiamento climatico è una minaccia più grave del terrorismo.
  • Vergognosamente, trattiamo le persone più vulnerabili con disprezzo. Abbiamo il livello più alto di povertà infantile fra quasi tutti i grandi paesi e un sistema di assistenza all'infanzia disfunzionale e troppo caro.
  • Centro di figlie uguali, uguali figli, | tutti, tutti in pari grado cari, piccoli, adulti, giovani o vecchi, | robusta, grande, bella, paziente, capace, ricca, | perenne quanto la Terra, la Libertà, la Legge e l'Amore, | sublime, salubre una Madre torreggia seduta, | sull'adamàntino trono del Tempo.
  • L'America, fatta di tutti, e che a tutti ha gioiosamente aperto le braccia fin dall'inizio, – il risultato e la giustificazione di tutti, Inghilterra, Germania, Francia e Spagna – tutti qui – l'accoglitrice, l'amica, la speranza, l'ultima risorsa e la casa universale di tutti – lei che non ha niociuto a nessuno, ma è stata generosa con tanti, con milioni, madre di stranieri e di esuli di ogni paese.
  • L'America non respinge il passato, o ciò che il passato ha prodotto nelle sue varie forme, o tra altre politiche, o l'idea di casta o le vecchie religioni – accetta la lezione con calma – non è impaziente perché i ritardatari restano fedeli a certe opere e mode letterarie.
  • Tra tutte le nazioni di ogni tempo su tutta quanta la terra, gli Americani posseggono forse la più ricca natura poetica. Gli Stati Uniti sono in se stessi essenzialmente un immenso poema.

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