Leigh Brackett

scrittrice e sceneggiatrice statunitense

Leigh Brackett (Los Angeles, 7 dicembre 1915Lancaster, 18 marzo 1978) è stata una scrittrice e sceneggiatrice statunitense.

Leigh Brackett nel 1941

Riconosciuta dalla critica come "la regina della space opera", è autrice di numerosi romanzi fantasy e di fantascienza e ha sceneggiato, fra gli altri, i film Il grande sonno (1946) e Un dollaro d'onore (1959), entrambi di Howard Hawks, Il lungo addio (1973) di Robert Altman, e L'Impero colpisce ancora (1980) di Irvin Kershner.[1][2][3]

Biografia

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Nata e cresciuta a Los Angeles, Leigh Barckett rimase orfana di padre durante l'infanzia e venne cresciuta dalla madre; durante le scuole dell'obbligo partecipò ad attività di teatro e scrittura creativa e fece amicizia con il coetaneo Henry Kuttner, come lei appassionato di letteratura fantastica. A venticinque anni esordì come autrice pubblicando il racconto "Martian Quest" sul numero di febbraio 1940 della prestigiosa rivista Astounding Science-Fiction, e nei successivi due anni si dimostrò una scrittrice estremamente prolifica, vendendo soprattutto alle riviste Planet Stories, Thriling Wonder Stories e Startling Stories numerosi racconti di fantascienza avventurosa ascrivibile ai sottogeneri della space opera e del planetary romance. In tali opere l'autrice rappresenta tutto il sistema solare come idoneo alla colonizzazione umana, immaginando una fitta rete di scambi commerciali interplanetari, e in particolare descrive i pianeti prossimi alla Terra secondo le ipotesi scientifiche di inizio Novecento: nella sua concezione, ad esempio, Mercurio è diviso fra un emisfero di giorno perpetuo e uno di notte perpetua, Venere è un pianeta umido coperto da giungle e Marte è un mondo arido con ampie zone desertiche, tutti e tre popolati da forme di vita autoctone senzienti e non. Contestualmente la giovane autrice partecipò anche al nascente fandom della fantascienza attraverso l'associazione culturale Los Angeles Science Fantasy Society e la fanzine di settore Pogo's STF-ETTE, probabilmente la prima pubblicazione del suo genere a essere interamente realizzata da appassionate donne.

Nel 1944 Brackett pubblicò in volume il suo primo romanzo giallo, Un cadavere di troppo (No Good from a Corpse), una vicenda hard-boiled nella tradizione di Raymond Chandler, e contestualmente apparve su Startling Stories il suo primo romanzo fantascientifico, E su Marte dominerai (Shadow Over Mars o The Nemesis from Terra), nel quale emerge per la prima volta una sintesi fra gli stilemi tradizionali del romanzo d'avventura fantastica, per come era stato formulato da Edgar Rice Burroughs, e lo scavo psicologico proprio della tradizione noir statunitense. Il regista Howard Hawks apprezzò Un cadavere di troppo al punto che assunse Brackett perché affiancasse William Faulkner nella stesura della sceneggiatura de Il grande sonno (1946), tratto proprio dal romanzo omonimo di Chandler: il film, con protagonista Humphrey Bogart, è considerato uno dei migliori gialli mai realizzati. Durante la realizzazione della pellicola Brackett iniziò il romanzo breve Loreley delle nebbie di porpora (Lorelei of the Red Mist) e, non trovando il tempo per completarlo da sola, propose al suo giovane amico e collega Ray Bradbury di collaborare con lei, e l'opera a quattro mani apparve sempre nel 1946 su Planet Stories. Il 31 Dicembre di quello stesso anno l'autrice si sposò con Edmond Hamilton, suo collega scrittore e buon amico già da diversi anni: Ray Bradbury fu testimone di nozze e fra gli invitati si contarono numerosi romanzieri di spicco fra cui Robert A. Heinlein, Henry Kuttner e la moglie di lui Catherne Lucille Moore.

Dopo il matrimonio e il trasferimento con Hamilton a Kinsman in Ohio, Brackett non compose narrativa per un paio di anni e riprese l'attività nel 1949 creando il personaggio di Eric John Stark: un orfano terrestre cresciuto su Mercurio dagli alieni autoctoni con il nome di N'Chaka, fino a che la sua famiglia adottiva non è stata uccisa da altri coloni che lo hanno reinserito a forza nella società umana, così che la sua identità è costitutivamente lacerata fra lo smargiasso avventuriero terrestre e il genuino e ferale indigeno mercuriano. Stark fu protagonista di tre novelle pubblicate su Planet Stories fra 1949 e 1951, nelle quali Brackett si allontanò gradualmente dalla visione adrenalinica e romantica dell'esplorazione interstellare propria delle sue opere giovanili, sviluppando al contrario toni più meditativi e critici degli atteggiamenti imperialisti e positivisti, ma questa seconda fase della sua opera fu interrotta a metà degli anni Cinquanta dalla chiusura di tutte le principali riviste di fantascienza avventurosa, logorate dalla concorrenza dei libri tascabili sempre più diffusi – è indicativo in tal senso che l'ultimo numero di Planet Stories, datato Estate 1955, ebbe come opera di copertina proprio un'opera di Brackett, La stella di ghiaccio (Last Call from Sector 9G), e che nello stesso anno la scrittrice pubblicò per la prima volta un testo fantastico direttamente in volume, il romanzo postapocalittico La città proibita (The Long Tomorrow). Inoltre, va rimarcato che proprio in quegli anni lo sviluppo della radioastronomia smentì le teorie scientifiche sull'abitabilità dei pianeti rocciosi del sistema solare, la quale però era l'assioma portante della fantascienza avventurosa di inizio secolo, improvvisamente divenuta un genere non solo anacronistico ma implausibile in toto.

Davanti a questo mutamento del panorama culturale ed editoriale, Brackett abbandonò quasi totalmente la letteratura e dedicò i tardi anni Cinquanta e i primi anni Sessanta al più remunerativo mondo della televisione e del cinema, occupandosi in particolare di sceneggiature western (alcune con protagonista John Wayne) e dell'adattamento di un altro capolavoro di Raymond Chandler, Il lungo addio (1973). Sempre nei primi anni Settanta, la scrittrice tornò per l'ultima volta alla prosa narrativa componendo la trilogia di Skaith, nella quale Eric John Stark si sposta in cerca di avventura sull'eponimo pianeta extrasolare, mettendo in scena, di fatto, un canto del cigno degli stilemi classici ma ormai desueti della space opera.

L'Impero colpisce ancora

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L'ultima opera composta da Leigh Brackett è stata la sceneggiatura de L'Impero colpisce ancora (1980), secondo film della trilogia originale di Guerre stellari (Star Wars). L'effettivo apporto di Brackett al processo creativo è stato oggetto di controversia: l'autore George Lucas fornì alla scrittrice un soggetto iniziale e Brackett ne ricavò una prima stesura, di per sé completa, che fu consegnata a Lucas poco prima che l'autrice morisse di cancro, il 18 marzo 1978; Lucas, tuttavia, non apprezzò il lavoro di Brackett e realizzò di suo pugno altre due versioni della sceneggiatura per poi affidare il progetto a Lawrence Kasdan, il quale quindi non lavorò direttamente sulla versione di Brackett. Sia Brackett che Kasdan (ma non Lucas) furono poi accreditati come autori della sceneggiatura finale.

Le uniche copie originali della sceneggiatura di Brackett sono state a lungo custodite negli archivi della Lucasfilm e della Eastern New Mexico University e l'opera è stata pubblicata solo nel 2016, tuttavia già nel 2013 è stato rimarcato che, in effetti, Lucas aveva rigettato per lo più solo i toni che la scrittrice aveva impresso alle varie scene, nonché le caratterizzazioni di personaggi cui Lucas stesso stava ancora lavorando: il testo di Brackett, infatti, presenta già tutti gli snodi di trama che sarebbero poi stati mantenuti nella stesura finale, dalla battaglia campale fra Impero Galattico e Alleanza Ribelle sul pianeta Hoth alle due vicende parallele ambientate sui pianeti Bespin e Dagobah, fino allo scontro climatico fra Luke Skywalker e Dart Fener.

Per ogni testo si indica la prima edizione nell'originale inglese e l'eventuale prima traduzione in lingua italiana. Le serie di romanzi interconnessi sono elencate cronologicamente, in base alla data di pubblicazione del primo episodio di ogni ciclo.

Ciclo del Sistema Solare

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Due romanzi, due novelle e ventidue racconti composti da Brackett fra 1940 e 1955 si svolgono nelle ipotetiche colonie terrestri sparse per il sistema solare di un futuro imprecisato, e sono quindi categorizzabili in sotto-serie in base al pianeta d'ambientazione.

Spazio aperto

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Mercurio

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Consiste di tre racconti e una novella.

Consiste di otto racconti e una novella.

Consiste di due romanzi e una raccolta di cinque racconti:

  1. E su Marte dominerai (Shadow Over Mars o The Nemesis from Terra), Startling Stories autunno 1944. Trad. F. Jachino, I Romanzi del Cosmo 111, Ponzoni Editore, 15 Novembre 1962.
  2. La spada di Rhiannon (Sea-Kings of Mars poi The Sword of Rhiannon), Thriling Wonder Stories giugno 1949. Trad. Beata Della Frattina, Urania 131, Arnoldo Mondadori Editore, 2 Agosto 1956.
  3. Storie marziane (The Coming of the Terrans), Ace Books, 1967. Trad. Gianni Montanari, Galassia 132, Casa Editrice La Tribuna, 15 Dicembre 1970. Comprende:

Un volume omnibus della trilogia è stato pubblicato in traduzione italiana come Il ciclo marziano, I Classici della Fantascienza e della Fantasy 3, Fanucci Editore, 1990.

Cintura di Asteroidi

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Ciclo di Erik John Stark

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Eric John Stark venne creato da Brackett come protagonista di una sotto-serie del ciclo del Sistema Solare ambientata su Marte; quando poi gli sviluppi dell'astronomia resero implausibile quell'ambientazione, l'autrice trasferì le avventure del personaggio sul pianeta Skaith, situato in un sistema stellare fittizio.

Trilogia di Marte

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La sequenza consisteva in partenza di tre romanzi brevi, due dei quali furono successivamente espansi e riuniti nell'omnibus People of the Talisman / The Secret of Sinharat (Ace Double M-101, Ace Books, 1964), edito in italiano come La strada per Sinharat (Slan. Il meglio della fantascienza 11, Libra Editrice, 1972). Il primo omnibus miscellaneo a riunire le tre stesure brevi originarie è stato Sea-Kings of Mars and Otherworldly Stories (Fantasy Masterworks 46, Gollancz, 2005), il primo omnibus tematico è stato invece The Mercurian: Three Tales of Eric John Stark (Vertvolta Press, 2019).

  1. Queen of the Martian Catacombs, Planet Stories estate 1949; espanso e rintitolato Il segreto di Sinharat (The Secret of Sinharat), nel volume doppio People of the Talisman / The Secret of Sinharat, Ace Double M-101, Ace Books, 1964. Trad. Ugo Malaguti, nell'omnibus La strada per Sinharat, Slan. Il meglio della fantascienza 11, Libra Editrice, 1972.
  2. Black Amazon of Mars, Planet Stories marzo 1951; espanso e rintitolato Il popolo del talismano (People of the Talisman), nel volume doppio People of the Talisman / The Secret of Sinharat, Ace Double M-101, Ace Books, 1964. Trad. Ugo Malaguti, nell'omnibus La strada per Sinharat, Slan. Il meglio della fantascienza 11, Libra Editrice, 1972.
  3. La città degli dei (Enchantress of Venus poi City of the Lost Ones), Planet Stories autunno 1949. Trad. Ugo Malaguti, in [L'era dell'infinito], Nova SF* a. VII n. 22, Libra Editrice, marzo 1973.

Stark appare inoltre in un racconto cross-over con la saga dei Sovrani delle Stelle creata da Edmond Hamilton, che si colloca cronologicamente durante la trilogia marziana:

  • "Stark and the Star Kings", in Stark and the Star Kings, Haffner Press, 2005. Collaborazione con Edmond Hamilton.

Trilogia di Skaith

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Tre romanzi riuniti nell'omnibus The Book of Skaith: The Adventures of Eric John Stark (Science Fiction Book Club, Doubleday, 1976), edito in italiano come Skaith: Ciclo delle Avventure di Eric John Stark sul Pianeta Skaith (Cosmo Serie Oro. Classici della Narrativa di Fantascienza 180, Editrice Nord, 1999).

  1. La stella amara (The Ginger Star), serializzato in due puntate su Worlds of If di Gennaio-Febbraio e Marzo-Aprile 1974. Trad. Ugo Malaguti, Slan. Il meglio della fantascienza 23, Libra Editrice, 1974.
  2. I lupi di Skaith (The Hounds of Skaith), Ballantine Books, 1974. Trad. Ugo Malaguti, nell'omnibus Skaith!, Slan. Il meglio della fantascienza 32, Libra Editrice, 1977.
  3. I predoni di Skaith (The Reavers of Skaith), Ballantine Books, 1976. Trad. Ugo Malaguti, nell'omnibus Skaith!, Slan. Il meglio della fantascienza 32, Libra Editrice, 1977.

Alpha Centauri

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Due romanzi brevi combinati nel fix-up Alfa del Centauro (Alpha Centauri or Die!) entro il volume doppio Alpha Centauri or Die! / Legend of Lost Earth, Ace Books, Ace Double F-187, 1963. Traduzione di Roberta Rambelli, Saturno. Collana di fantascienza 6, Libra Editrice, 1978.

  1. The Ark of Mars, Planet Stories Settembre 1953.
  2. Teleportress of Alpha C, Planet Stories Inverno 1954/1955.

Romanzi autoconclusivi

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Raccolte di racconti

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Filmografia parziale

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  1. ^ Mark Bould, Andrew M. Butler, Adam Roberts, Sherryl Vint, Fifty Key Figures in Science Fiction, Routledge, 31 luglio 2009, p. 37, ISBN 978-0-203-87470-7. URL consultato il 1º ottobre 2013.
  2. ^ Howard V. Hendrix, George Slusser, Eric S. Rabkin, Visions of Mars: Essays on the Red Planet in Fiction and Science, McFarland, 2011, p. 73, ISBN 978-0-7864-8470-6. URL consultato il 1º ottobre 2013.
  3. ^ Leigh Brackett, part 1 of 2
  4. ^ Intitolato "The Dragon-Queen of Jupiter" solo nella prima edizione, per interpolazione del testo da parte della redazione di Startling Stories.

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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