Giuseppe Fortunato Pirrone

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La Sicilia di fine ‘800 diede alla luce un’interessantissima figura eclettica Giuseppe Fortunato Pirrone nasce a Borgetto ( Pa ) nel 1898. Fu scultore medaglista di fama internazionale ,la sua vita fu un continuo spostamento, lascia la sua città natale per essere adottato dalla città di Noto che lo incoraggia e lo ispira nella sua vocazione d’artista ,trovando in quello scenario fatto di estrose facciate barocche, il giusto luogo per la sua attività da scultore. A Noto propone le prime opere e la sua tecnica verrà affinata dapprima studiando all’Accademia di belle arti di Palermo, ma il titolo lo riceve a Napoli dove frequentò l’ultimo anno. La sua produzione artistica è vastissima, fu impegnato in grandi commissioni pubbliche e private ovunque lui vada lascia opere ,arricchendo un curriculum importante: Il suo stile si fonda su forti rimandi ellenici, quasi uno scultore ellenico prestato al novecento. Inizialmente si dedica alle pitture delle volte di alcune abitazioni private Palermitane e fu docente della cattedra di scultura all’accademia di Belle Arti di Catania, ma a Roma ottenne i suoi veri successi, partecipando alle varie quadriennali 52/56/60/64, mentre a Venezia prese parte alla XXIV – XXVII Biennale. Ha eseguito elaborati per la Città del Vaticano (Musei Vaticani –Sala Pinturicchio) ,firma nel 1963 la porta del Battistero della Chiesa di S. Giovanni in Campi Bisenzio (Firenze), un Altare Maggiore nella Chiesa degli SS. Cosma e Damiano ad Alberobello, la statua della Madonna della Pace sul Monte Scalambra (Frosinone, numerose opere d’arte sacra presso la Cattedrale ed il Seminario ad Acireale (CT). Sempre per il vaticano la “Colonna della Fede” ,conservata nel padiglione di Arte Moderna dei Musei Vaticani, la “Vita di Cristo” per la copertina del canone di Paolo VI, una Vergine” per l’appartamento Papale di Papa Paolo VI, realizzando inoltre la medaglia ufficiale del primo viaggio in Palestina del pontefice. A Borgetto il Pirrone ritorna più volte nella continua ricerca delle proprie origini realizza una medaglia per la famiglia Salamone e dona alla chiesa Madre un pannello quadrato diviso in 4 pannelli, un’opera in bilico tra la vita e la morte; infatti, osservando il bassorilievo a sinistra troviamo due scene di vita, uno sposalizio, e una fuga in Egitto, mentre a destra due scene di morte una pietà ed una dormizione. Bellissima la fuga in Egitto, un riquadro plastico dal grande dinamismo. Un impeto spinge le figure ritratte in una grande umanità, questo addirittura sembra coinvolgere la vegetazione ritratta sullo sfondo mentre la sacra famiglia si guarda abilmente alle spalle; in alto a sinistra una barocca Pietà: un Cristo dal braccio pendente memore della grande lezione stilistica dei grandi maestri, ed infine la Dormizione ,con questo lampo alato un angelo tocca il volto della madre di Cristo, rapita da questa mistica tematica “morte non morte”. Una cosa si nota, osservando questo pannello e cioè la grande presenza della donna in specialmodo nelle figurazioni di destra, come se il Pirrone volesse fare a meno dell’uomo. Dove si trova il Giovanni o D’arimatea,nella deposizione? Dove sono gli apostoli nella Dormizio?


Può rappresentare una variazione alla secolare iconografia oppure un omaggio alla donna . non è forse una donna a dare l’annuncio alla Chiesa della vittoria del Cristo sulla morte?La stessa donna ( S.M.Maddalena)è titolare della chiesa dove il Pirrone concesse l’opera ,in ricordo della sorella sepolta nella cripta della suddetta chiesa. Una seconda volta ricevette dall’amministrazione comunale la commissione di un monumento ai caduti . Il Pirrone inventa e concepisce un estroso e

grande obelisco dove ,al centro il fulcro dell’opera  vi era la madre che saluta il figlio in partenza  in guerra .

A opera terminata il comune di Borgetto non ricevette mai tale magnificenza a causa del suo costo,ma con i fondi raccolti l’artista eseguì un pannello in bronzo assai lontano dalla concezione iniziale : 3 nicchie dominano le 3 figure di gendarmi in una posa energica, virile; un bassorilievo ben riuscito e comunque Borgetto riuscì anche se in modeste misure ad avvalersi dell’arte di questo figlio lontano,e tanto caro. La prima versione del monumento ai caduti fu successivamente acquistato dalla cittadinanza di Recanati dove li si trova ancora tutt’oggi anche se il nostro artista deve apportare delle leggere modifiche all’opera togliendo il mulo e sostituendolo col cavallo si dice perchè i recanatesi non sapevano che animale fosse. Lo storico locale Andrea Salamone mi informa anni addietro di una critica fatta dal Pirrone nei confronti del monumento ai caduti di Partinico; Opera eseguita dal Delisi che, ritrae un gendarme con la baionetta puntata al cielo mentre ai suoi piedi un morente questi giudicati dal Pirrone come 2 pecorai che si muovono sopra un blocco di marmo . Nel corso della sua produzione di medaglista ricevette una miriade di premi e di riconoscimenti, ritrasse molti personaggi illustri tra questi Luigi Pirandello e Leonardo Sciascia. Muore a Roma il 23 Febraio 1978 e riposa a Recanati accanto alla moglie e altre personalità illustri.


Massimo Barbaro in occasione del primo trentennale della morte Borgetto 31/07/08