Scudo sardo

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Lo scudo è stato la valuta in circolazione nel Regno di Sardegna dalla sua annessione al Ducato di Savoia fino al 1816. Contemporaneamente in Piemonte era in uso lo scudo piemontese.

Storia

Lo scudo sardo era suddiviso in 2½ lire, ognuna a sua volta suddivisa in 4 reali o 20 soldi o 120 cagliaresi o 240 denari. I multipli erano la doppietta d'oro da due scudi ed il carlino sardo d'oro da 10 scudi o 25 lire. La Regia patente del 6 agosto 1816 introdusse in tutto il regno il sistema decimale e quindi lo scudo sardo e quello piemontese vennero sostituiti dalla lira sarda da 5 grammi di argento a 900/1000.

Monete

Lo scudo da 10 reali pesava 23,58 g di argento al 895/1000; furono coniate monete da ¼, ½ e 1 scudo. Come divisionali nel XVIII secolo furono coniate dai Savoia monete da 1 e 3 cagliaresi in rame; in mistura erano coniate le monete da 1 soldo (2,235 g di mistura d'argento al 146/1000) e quelle da ½ reale (da 2,73 g di mistura d'argento al 292/1000) e da 1 reale (3,28 g di mistura d'argento al 500/1000). In oro 891/1000 furono battuti i multipli da 1 doppietta (3,21 g), il ½ e 1 carlino (8 g e 16 g rispettivamente) da 5 doppiette o 10 scudi.

Bibliografia

  • (DE) Konrad Klütz, Münznamen und ihre Herkunft, Vienna, moneytrend Verlag, 2004, ISBN 3-9501620-3-8.
  • Eupremio Montenegro, Manuale del collezionista di monete italiane, 29ª ed., Torino, Edizioni Montenegro, 2008, ISBN 978-88-88894-03-4.

Voci correlate