John Davies (poeta)

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John Davies

Parlamentare d'Inghilterra
Durata mandato1597; 1601; 1621 –
1622

Vice-procuratore generale d'Irlanda
Durata mandato18 settembre 1603 –
1606
MonarcaGiacomo I d'Inghilterra
PredecessoreRoger Wilbraham
SuccessoreRobert Jacobe

Procuratore generale d'Irlanda
Durata mandato19 aprile 1603 –
1619
MonarcaGiacomo I d'Inghilterra
PredecessoreCharles Calthorpe
SuccessoreWilliam Ryves

Speaker della Camera dei Comuni (Irlanda)
Durata mandato1614 –
1615
PredecessoreNicholas Walsh
SuccessoreNathaniel Catelyn

Dati generali
UniversitàQueen's College

Sir John Davies (aprile 15698 dicembre 1626) è stato un politico, avvocato e poeta inglese.

Figlio di John e Mary Davies, nacque nel Wiltshire nel 1569 e fu battezzato il 16 aprile. Studiò per quattro anni al Winchester College e poi andò all'Università di Oxford per perfezionarsi al Queen's College; tuttavia, vi rimase solo diciotto mesi ed è improbabile che abbia ottenuto la laurea. Nel 1588 si era ormai trasferito a Londra e immatricolato al Middle Temple, da cui però fu espulso per motivi disciplinari dopo diverse sospensioni. Nel 1592 viaggiò in Olanda e nel 1594 fu notato da Elisabetta I grazie ai suoi versi adulatori:[1] la regina volle che Davies proseguisse con gli studi al Middle Temple e nel 1595, poco prima di cominciare ad esercitare l'attività forense, pubblicò la silloge Orchestra. Nel 1597 fu eletto membro del parlamento per Shaftesbury.

Nel febbraio 1598 fu radiato per essere entrato nella sala da pranzo delle Inns of Court in compagnia di due uomini armati e aver colpito Richard Martin (che lo aveva offeso in pubblico) con un randello. In seguito all'aggressione fuggì da Londra e si ritirò ad Oxford per dedicarsi alla poesia. Nel 1598 fece dare alle stampe Nosce Teipsum,[2][3] grazie al quale rientrò nelle grazie della regina e ottenne il favore di Charles Blount, IV Barone Mountjoy; l'anno seguente pubblicò Hymns to Astrae, in onore della regina,[4] ma, sempre nel 1599, i suoi epigrammi furono inseriti nella lista di libri messi al bando dai vescovi John Whitgift e Richard Bancroft e pertanto tutte le copie furono confiscate e bruciate.[5] Nel 1601 gli fu permesso di tornare a praticare l'attività forense in seguito alle sue scuse pubbliche a Martin e, nello stesso anno, fu eletto parlamentare per Corfe Castle.

Nel 1603 prese parte alla delegazione che accompagnò Giacomo I dalla Scozia a Londra e trovò nel nuovo sovrano un ammiratore dei suoi versi. Giacomo infatti favorì Davies, onorandolo con il cavalierato e la nomina a vice-procuratore generale d'Irlanda. Due mesi dopo la nominata, sbarcò a Dublino nel novembre 1603, trovando una situazione devastata da carestie e pestilenza. Grazie anche al suo impegno nelle riforme legali e religiose, fu promosso a procuratore generale il 16 aprile 1606, mantenendo la carica fino alle dimissioni nel 1619, per diventare procuratore generale di Inghilterra e Galles; nel 1613 intanto era stato nominato speaker della Camera dei Comuni irlandese.[6] La sua opera politica e legislativa diede un significativo contributo alla colonizzazione dell'Ulster.[7] Di ritorno in Inghilterra nel 1619, fu tra i fondatori di quella che sarebbe diventata la Society of Antiquaries of London e nel 1621 fu eletto al parlamento per il distretto di Newcastle-under-Lyme. Nel 1626 fu scelto come nuovo Lord Chief Justice ma fu stroncato da un colpo apoplettico prima di prendere servizio.[8]

Nel 1609 sposò Eleanor Touchet, figlia del conte di Castlehaven; la coppia ebbe tre figli, di cui due sopravvissero fino all'età adulta: John, che era sordomuto, e Lucy, che avrebbe sposato Ferdinando Hastings.[9]

Prolifica scrittrice e presunta mistica, Eleanor era nota per i modi stravaganti: nel 1625 affermò di aver sentito la voce del profeta Daniele mentre scriveva un commentario sul suo libro e descrisse l'esperienza all'arcivescovo di Canterbury.[10] Il ridicolo che il comportamento della moglie arrecava alla famiglia mandò su tutte le furie Davies, che bruciò i manoscritti della donna. In tutta risposta, Eleanor iniziò a vestirsi a lutto, annunciando che il marito sarebbe morto entro tre anni.[11] Rimasta vedova, Eleanor continuò a profetizzare, motivo per cui fu processata e imprigionata brevemente nel 1633; si risposò e fu abbandonata dal secondo marito, così alla sua morte nel 1652 fu sepolta accanto a Davies.

  1. ^ (EN) G. A. Wilkes, The Poetry of Sir John Davies, in Huntington Library Quarterly, vol. 25, n. 4, 1962, pp. 283–298, DOI:10.2307/3816377. URL consultato il 2 settembre 2024.
  2. ^ (EN) Richard H. Perkinson, The Polemical Use of Davies' "Nosce Teipsum", in Studies in Philology, vol. 36, n. 4, 1939, pp. 597–608. URL consultato il 2 settembre 2024.
  3. ^ (EN) R. J. Schoeck, "Nosce Teipsum" and the Two John Davies, in The Modern Language Review, vol. 50, n. 3, 1955, pp. 307–310, DOI:10.2307/3719766. URL consultato il 2 settembre 2024.
  4. ^ (EN) Mary C. Erler, Sir John Davies and the Rainbow Portrait of Queen Elizabeth, in Modern Philology, vol. 84, n. 4, 1987, pp. 359–371. URL consultato il 2 settembre 2024.
  5. ^ (EN) Sophie Chiari, Freedom and Censorship in Early Modern English Literature, Routledge, 2018, ISBN 978-0-429-68420-3. URL consultato il 2 settembre 2024.
  6. ^ (EN) Paul Seaward, Speakers and the Speakership: Presiding Officers and the Management of Business from the Middle Ages to the Twenty-first Century, John Wiley & Sons, 2010, p. 66, ISBN 978-1-4443-3289-6. URL consultato il 2 settembre 2024.
  7. ^ (EN) Hans S. Pawlisch, Sir John Davies and the Conquest of Ireland: A Study in Legal Imperialism, Cambridge University Press, 2002, ISBN 978-0-521-52657-9. URL consultato il 2 settembre 2024.
  8. ^ (EN) DAVIES, Sir John (1569-1626), of Serjeants' Inn, Fleet Street and Charing Cross, Westminster; later of Englefield, Berks. | History of Parliament Online, su www.historyofparliamentonline.org. URL consultato il 2 settembre 2024.
  9. ^ (EN) Antonia Fraser, The Weaker Vessel, Orion, 2011, p. 1607, ISBN 978-1-78022-066-6. URL consultato il 2 settembre 2024.
  10. ^ (EN) Cynthia B. Herrup, A House in Gross Disorder: Sex, Law, and the 2nd Earl of Castlehaven, Oxford University Press, 2001, ISBN 978-0-19-513925-9. URL consultato il 2 settembre 2024.
  11. ^ (EN) Frances E. Dolan, Dangerous Familiars: Representations of Domestic Crime in England, 1550-1700, Cornell University Press, 2017, ISBN 978-1-5017-0727-8. URL consultato il 2 settembre 2024.

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Controllo di autoritàVIAF (EN100230164 · ISNI (EN0000 0001 1691 741X · SBN CAGV022512 · CERL cnp01329204 · LCCN (ENn84087450 · GND (DE119284804 · BNF (FRcb121783584 (data) · J9U (ENHE987007307094705171 · CONOR.SI (SL323055971