Spermophilus fulvus

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Citello giallo
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
PhylumChordata
ClasseMammalia
OrdineRodentia
SottordineSciuromorpha
FamigliaSciuridae
SottofamigliaXerinae
TribùMarmotini
GenereSpermophilus
SpecieS. fulvus
Nomenclatura binomiale
Spermophilus fulvus
(H. Lichtenstein, 1823)

Il citello giallo (Spermophilus fulvus (H. Lichtenstein, 1823)) è uno sciuride appartenente al genere dei citelli (Spermophilus).

Il citello giallo è un citello relativamente grande e raggiunge una lunghezza testa-corpo di circa 22,4-32,3 centimetri con un peso di circa 290-600 grammi. La coda è lunga circa 7,1-8,5 centimetri ed è quindi, come in tutti i citelli, significativamente più corta del resto del corpo. Il colore del dorso è marrone dorato con un sottopelo grigio cenere.[2]

3 2 0 1 1 0 2 3
3 1 0 1 1 0 1 3
Totale: 22

Come tutte le specie del suo genere, ha un unico incisivo a scalpello per emimascella, seguito da uno spazio privo di denti (diastema). Seguono due premolari e tre molari. Al contrario, sulla mascella inferiore vi è un solo premolare per lato. Complessivamente vi sono 22 denti.[3]

Distribuzione e habitat

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Il citello giallo si incontra a est del Volga e a nord-est del mar Caspio in Russia, Kazakistan, Uzbekistan, Tagikistan occidentale e Turkmenistan, nonché in popolazioni isolate nell'Iran nord-orientale e nell'Afghanistan settentrionale.[1][2] Thorington et al. (2012) indicano anche l'esistenza di una popolazione nello Xinjiang, in Cina, che, tuttavia, non era stata precedentemente menzionata da Smith e Yan Xie (2009).[3]

Inoltre, la specie è riuscita a insediarsi e stabilirsi in vari luoghi al di fuori dell'areale originario.[2]

Un citello giallo ritto in piedi.

Il citello giallo è uno scoiattolo di terra diurno. Vive principalmente in deserti e aree semidesertiche con suoli sabbiosi, argillosi o löss e si nutre principalmente di varie parti di piante, in particolare radici e tuberi di varie piante del deserto,[2] nonché delle parti non sotterranee delle piante alofile.[1] Questi animali conducono un'esistenza solitaria e territoriale, difendendo un territorio relativamente ampio dalle intrusioni di altre specie. Il rifugio è costituito da un unico semplice cunicolo.[2] A volte vengono utilizzate a tale scopo le tane abbandonate del gerbillo gigante (Rhombomys opimus).[1] Occasionalmente i citelli migrano quando le aree in cui vivono vengono allagate dallo scioglimento delle nevi o quando non riescono a trovare abbastanza cibo.[1]

Come gli altri citelli, questi animali trascorrono l'inverno in un lungo letargo, che dura da settembre a metà maggio. Non sono disponibili dati riguardo alle sue abitudini riproduttive.[2] Il citello giallo condivide la parte meridionale dell'areale con il citello rosso (Spermophilus major) e in alcune regioni sono stati rinvenuti ibridi di queste due specie.[4]

Oltre al citello pigmeo (Spermophilus pygmaeus), al gerbillo gigante e al merione del Mezzogiorno (Meriones meridianus), il citello giallo è uno dei potenziali portatori della «peste bubbonica», diffusa tra i roditori e causata dalla Yersinia pestis.[2] Nel citello giallo sono stati trovate in tutto sette specie di coccidi.[2]

Il citello giallo viene classificato come specie indipendente all'interno del genere Spermophilus, attualmente costituito da 15 specie[2] a seguito di una revisione tassonomica.[5] La prima descrizione scientifica venne effettuata nel 1823 dal naturalista Martin Hinrich Lichtenstein a partire da alcuni individui provenienti da una località del Kazakistan ad est dei monti di Mugodžar e a nord del lago d'Aral.[4]

Ne vengono riconosciute tre sottospecie, compresa la forma nominale:[2][4]

  • S. f. fulvus Lichtenstein, 1823, la forma nominale, diffusa nella parte settentrionale dell'areale, tra il mar Caspio e il lago d'Aral. È di colore marrone dorato con il sottopelo grigio cenere e il dorso color sabbia;
  • S. f. hypoleucos Satunin, 1909, diffusa nell'Iran nord-orientale. Di color sabbia, si distingue per la colorazione bianca del ventre;
  • S. f. oxianus Thomas, 1915, diffusa nelle regioni montuose della parte meridionale dell'areale. È relativamente piccola e presenta la stessa colorazione della forma nominale, pur avendo la testa un po' più grigia.

Conservazione

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Il citello giallo viene classificato dall'Unione internazionale per la conservazione della natura (IUCN) come «specie a rischio minimo» (Least Concern). Tale status trae giustificazione dalla popolazione numerosa e dall'ampia area di distribuzione della specie.[1] Viene cacciato dai locali per la carne e la pelliccia, ma non così eccessivamente da costituire una minaccia per la specie.[1]

  1. ^ a b c d e f g (EN) Cassola, F. 2017, Spermophilus fulvus, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ a b c d e f g h i j Richard W. Thorington Jr., John L. Koprowski e Michael A. Steele, Squirrels of the World, Baltimora (MD), Johns Hopkins University Press, 2012, pp. 305-306, ISBN 978-1-4214-0469-1.
  3. ^ a b Robert S. Hoffmann e Andrew T. Smith, Spermophilus, in Andrew T. Smith e Yan Xie (a cura di), A Guide to the Mammals of China, Princeton (NJ), Princeton University Press, 2008, p. 193, ISBN 978-0-691-09984-2.
  4. ^ a b c Don E. Wilson e DeeAnn M. Reeder (a cura di), Spermophilus fulvus, in Mammal Species of the World. A taxonomic and geographic Reference, vol. 2, 3ª ed., Baltimora (MD), Johns Hopkins University Press, 2005, ISBN 0-8018-8221-4.
  5. ^ Kristofer M. Helgen, F. Russell Cole, Lauren E. Helgen e Don E. Wilson, Generic Revision in the holarctic ground squirrels genus Spermophilus, in Journal of Mammalogy, vol. 2, n. 90, 2009, pp. 270-305, DOI:10.1644/07-MAMM-A-309.1.

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