Anton Furst

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Anthony Francis Furst (Londra, 6 maggio 1944Los Angeles, 24 novembre 1991) è stato uno scenografo inglese, vincitore del premio Oscar nel 1990 per il film Batman diretto da Tim Burton[1].

Nato a Londra, Furst si formò presso il Royal College of Art.

Ha progettato due film per la televisione, entrambi premiati: Just One Kid e It's a Lovely Day Tomorrow, per la regia e produzione di John Goldschmidt. Ha ricevuto molti elogi per la sua collaborazione a In compagnia dei lupi (1984) di Neil Jordan; è inoltre riuscito a ricreare un set convincente della guerra del Vietnam, senza lasciare il Regno Unito, per Full Metal Jacket (1987) di Stanley Kubrick. Nel 1991 ha progettato i temi del ristorante Planet Hollywood a New York. Il suo ultimo film accreditato è Risvegli, del 1990.

Nel 1990 Furst si separò dalla moglie, e da lì in poi tentò di alleviare il dolore generato da tale evento tramite l'assunzione di Triazolam, un sonnifero la cui vendita era stata bandita in Gran Bretagna a causa dei possibili effetti collaterali di amnesia, paranoia e depressione.[2][3] La situazione si aggravò ulteriormente quando iniziò a consumare grandi quantità di alcool, tanto da richiedere un'entrata in riabilitazione prevista per il 1992.[4] La sera del 24 novembre 1991, ormai disperato e inconsolabile, si suicidò gettandosi dall'ottavo piano di un palazzo di Los Angeles; aveva 47 anni.[5]

  1. ^ Anton Furst, 47, Dies; Designer of 'Batman', The New York Times, November 26, 1991
  2. ^ independent.co.uk, https://www.independent.co.uk/life-style/when-hell-burst-through-the-pavement-and-grew-anton-furst-conjured-up-batmans-gotham-city-in-england-he-was-a-creator-of-dreams-but-in-hollywood-his-dreams-ended-simon-garfield-reports-1531040.html.
  3. ^ (EN) Ap, Anton Furst, 47, the Set Designer For 'Batman' and 'Awakenings', in The New York Times, 27 novembre 1991. URL consultato il 19 luglio 2024.
  4. ^ (EN) The 62nd Academy Awards | 1990, su www.oscars.org, 5 ottobre 2014. URL consultato il 19 luglio 2024.
  5. ^ Anthony Furst muore suicida, su ricerca.repubblica.it, 27 novembre 1991.

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Controllo di autoritàVIAF (EN96382355 · ISNI (EN0000 0004 4646 3924 · Europeana agent/base/158179 · ULAN (EN500095383 · GND (DE1068021160 · WorldCat Identities (ENviaf-96382355