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Commedia dell'arte

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Arlecchino e Colombina

Citazioni sulla commedia dell'arte.

  • Goldoni vuol dire la riforma della commedia. Lui coglie la vita come un «fotografo» – e ce la trasmette in tal modo che essa si mantiene viva da secoli; e insieme all'autenticità della vita, ci trasmette quanto di più florido, di immortale ci sia nella commedia dell'arte. Attraverso la riforma della commedia Goldoni, cambiando una regola non scritta già esistente, non fa altro, a mio modo di vedere, che conferire eternità a tutto ciò che di più brillante c'era nella commedia dell'arte, epoca d'oro della commedia, che affida quasi interamente lo spettacolo teatrale all'attore. Non credo che esista «performance» migliore della commedia dell'arte: ciò grazie alla tecnica, alla scienza della recitazione, al ritmo, alla capacità di adattarsi al pubblico, di condurre l'intreccio, di memorizzare testo e situazione allo stesso tempo, rimanendo però fedeli al personaggio, all'autore e perfino al pubblico. (Maia Morgenstern)
  • I comici studiano e si muniscono la memoria di una gran farragine di cose, sentenze, concetti, discorsi d'amore, deliri, disperazioni, per averli pronti all'occasione. Ed i loro studi sono conformi al costume dei personaggi che loro rappresentano. (Niccolò Barbieri)
  • Il soggetto non è altro che la tessitura delle scene sopra un argomento formato, dove in compendio si accenna un'azione che deve dirsi e farsi dal Recitante all'improvviso, distinguendosi per atti e scene. (Andrea Perrucci)
  • Le facezie ridicole consistono negli spropositi, o deformità della natura, nei volti contraffatti, caricature di naso, fronti aguzze, calvizie, orecchie lunghe, storpi di gambe, i quali difetti, contraffacendosi con maschere e con abilità, tanto sono compatibili e commiserabili nel vero, tanto sono ridicoli nella finzione. Ridicolissimo sarà uno Zanni con occhi piccini, volto nero e ciglia irsute, buffo in tutte le posture; così come un Pulcinella tutto un pezzo, sgarbato di persona e sciocco in tutti i gesti. (Andrea Perrucci)
  • Le grandi città sono invase dai ciarlatani e da una specie più raffinata di comici, non più acrobati, ma attori in sale per spettatori paganti. In questo teatro ho visto cose mai viste prima: ho visto recitar le donne! (Thomas Coryat)

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