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Inception

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Inception

Immagine Inception-wordmark.svg.
Titolo originale

Inception

Lingua originale inglese, giapponese e francese
Paese USA, UK
Anno 2010
Genere fantascienza, thriller
Regia Christopher Nolan
Sceneggiatura Christopher Nolan
Produttore Emma Thomas, Christopher Nolan
Episodi
Braaam sound effect
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani
Note
  • Vincitore di 4 premi Oscar (2011):
    • Miglior fotografia
    • Miglior sonoro
    • Miglior montaggio sonoro
    • Migliori effetti speciali

Inception, film statunitense del 2010 con Leonardo DiCaprio, regia di Christopher Nolan.

Frasi

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  • È venuto per uccidermi? [prende in mano la trottola e la osserva] Lo so cos'è questa. Ne ho già vista una uguale [la fa cadere sul tavolo e comincia a girare] molti anni fa. Apparteneva a un uomo che ho conosciuto in un sogno quasi dimenticato. Un uomo posseduto da alcuni concetti radicali. (Mr. Saito)
  • Dagli il calcio. Immergilo. (Arthur)
  • Vi ha venduto. È venuto da me a trattare per la sua vita, quindi offro a lei la soddisfazione. (Mr. Saito)
  • Nessuna idea è semplice quando devi impiantarla nella mente di un'altra persona. (Dom Cobb)
  • È disposto a fare un atto di fede? O preferisce diventare un vecchio pieno di rimpianti, che aspetta la morte da solo? (Mr. Saito)
  • Torna alla realtà Dom, ti prego. (Miles)
  • Vengono qui per essere svegliati [uomo indica persone che dormono sotto effetto di potente sedativo]. Il sogno è diventato la loro realtà. Chi è lei per dire altrimenti? (uomo)
  • I sogni sembrano reali finché ci siamo dentro, non ti pare? Solo quando ci svegliamo ci rendiamo conto che c'era qualcosa di strano. (Dom Cobb)
  • In effetti credevo che progettare un sogno riguardasse l'aspetto visivo, ma ha più a che fare con le sensazioni, l'atmosfera. Ma che succede quando cominci a giocare con la fisica di tutto questo? (Ariadne)
  • Che accidenti di subconscio che hai, Cobb! Quella era davvero simpatica! (Ariadne)
  • Il seme che pianteremo nella mente di quell'uomo, diventerà un'idea che lo condizionerà per sempre. Potrebbe cambiarlo... può arrivare a cambiarlo radicalmente. (Dom Cobb)
  • Nei miei sogni, siamo ancora insieme. (Dom Cobb)
  • Stai aspettando un treno, un treno che ti porterà molto lontano. Sai dove speri che questo treno ti porti, ma non puoi averne la certezza. Però non ha importanza, perché saremo insieme. (Mal Cobb) [Ripetendo la frase pronunciata in precedenza da Dom, queste sono le sue ultime parole prima di suicidarsi]
  • Non ti senti perseguitato Dom? Inseguito per tutto il pianeta da società anonime, forze di polizia, così come le proiezioni perseguitano il sognatore? Pensaci bene. Tu non credi più in una sola realtà, ammettilo. Quindi scegli. Scegli me... (Mal Cobb)
  • Come vi faccio cadere senza gravità? (Arthur)
  • Torni con me. Così potremmo essere giovani insieme, di nuovo. Torni indietro con me. (Dom Cobb)
  • Ti do due minuti per disegnare un labirinto che ne richieda uno per risolverlo. (Dom Cobb, rivolto ad Ariadne)
  • Qualcuno non poteva sognare una merdosissima spiaggia?! (Robert Fischer)

Dialoghi

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  • Dom Cobb: Qual è il parassita più resistente? Un batterio? Un virus? Una tenia intestinale? [si rivolge a Mr. Saito]
    Arthur: Ehm... Quello che il signor Cobb vuole dire è che...
    Dom Cobb: Un'idea. Resistente, altamente contagiosa. Una volta che un'idea si è impossessata del cervello è quasi impossibile sradicarla. Un'idea pienamente formata, pienamente compresa, si avvinghia, qui da qualche parte.
    Mr. Saito: Così uno come voi può rubarla?
    Arthur: Sì. Nel sogno le difese coscienti si abbassano e questo rende i pensieri vulnerabili al furto: si chiama estrazione.
    Dom Cobb: Signor Saito, noi possiamo addestrare il suo subconscio a difendersi perfino dal più abile degli estrattori.
    Mr. Saito: E come può farlo?
    Dom Cobb: Perché sono io il più abile degli estrattori. So come frugare la sua mente e trovare i suoi segreti, conosco i trucchi e posso insegnarglieli in modo che anche quando dorme le sue difese non si abbassino mai. Senta, se vuole il mio aiuto dovrà essere completamente aperto con me, devo potermi muovere fra i suoi pensieri meglio di sua moglie, meglio del suo analista, meglio di chiunque altro. Se questo è un sogno e lei ha una cassaforte piena di segreti devo sapere cosa c'è dentro. Affinché tutto questo funzioni, deve lasciarmi entrare completamente.
  • Mr. Saito: Si volti!
    Mal Cobb: La pistola, Dom [Mal tiene Cobb sotto tiro], per favore [sposta la mira su Arthur].
    Mr. Saito: [Cobb abbassa l'arma] E ora la busta, signor Cobb.
    Dom Cobb: Gliel'ha detto lei? O lo sapeva fin dall'inizio?
    Mr. Saito: Che lei è qui per derubarmi o che in effetti adesso stiamo dormendo? Vorrei sapere chi vi ha commissionato il lavoro.
    Dom Cobb: Ah, è inutile minacciarlo, siamo in un sogno. Giusto, Mal?
    Mal Cobb: Dipende da cos'è che minacci. Se lo uccidessi si sveglierebbe, ma il dolore... [spara al ginocchio di Arthur che urla] il dolore è nella mente e a giudicare dall'arredamento siamo nella tua mente, vero Arthur?
  • Dom Cobb: È venuto preparato, umh?
    Mr. Saito: Neanche il mio capo della sicurezza conosce questo appartamento. Come l'ha trovato?
    Dom Cobb: È difficile per un uomo nella sua posizione mantenere segreto un nido d'amore, in particolare quando c'è di mezzo una donna sposata.
    Mr. Saito: Lei non avrebbe mai...
    Dom Cobb: Eppure siamo qui. Con un dilemma.
    Arthur: [osservando la rivolta in strada] Si stanno avvicinando.
    Mr. Saito: Ha avuto quello che cercava.
    Dom Cobb: Be', non è vero. Lei ha lasciato fuori un'informazione fondamentale, è così? Ha nascosto qualcosa perché sapeva quello che avevamo in mente. La domanda è: perché ci ha fatto entrare?
    Mr. Saito: Un esame.
    Dom Cobb: Un esame per cosa?
    Mr. Saito: Non importa. Avete fallito.
  • Mr. Saito: Un sogno dentro un sogno. Sono stupefatto. Ma nel mio sogno dovete giocare secondo le mie regole.
    Nash: Ah, sì, ma vede, signor Saito...
    Dom Cobb: Non siamo nel suo sogno.
    Nash: Siamo nel mio.
  • Arthur: Cobb, tutto bene?
    Dom Cobb: Sì. Sì, a posto. Perché?
    Arthur: Be', prima, nel sogno, è arrivata Mal...
    Dom Cobb: Senti, mi dispiace per la tua gamba. Non succederà più.
    Arthur: Va sempre peggio, vero?
    Dom Cobb: Fatti bastare queste scuse, ok Arthur?
  • Dom Cobb: Che cosa vuole da noi?
    Mr. Saito: Un innesto. È possibile?
    Arthur: Assolutamente no.
    Mr. Saito: Se si può rubare un'idea dalla mente di un altro perché non se ne può innestare una?
    Arthur: Ok. Adesso provo a innestarle un'idea. Se io le dico "non pensi agli elefanti", a cosa pensa?
    Mr. Saito: Elefanti?
    Arthur: Esatto. Ma non è una sua idea perché lei sa che gliel'ho trasmessa io. La mente del soggetto può sempre rintracciare la genesi dell'idea. Non si può falsificare l'ispirazione.
    Dom Cobb: Non è vero.
  • Mr. Saito: Signor Cobb, le piacerebbe tornare a casa, in America, dai suoi figli?
    Cobb: Lei non può fare niente, nessuno può farlo.
    Mr. Saito: Proprio come l'innesto.
    Cobb: Quanto è complessa questa idea?
    Mr. Saito: Molto semplice.
    Cobb: Nessuna idea è semplice quando devi impiantarla nella mente di un'altra persona.
    Mr. Saito: Il mio principale concorrente è un vecchio signore malato, il figlio presto erediterà il controllo della multinazionale, ho bisogno che decida di frammentare l'impero di suo padre.
    Cobb: Se dovessi farlo, se mai riuscissi a farlo, io voglio una garanzia. Come so che rispetterà i patti?
    Mr. Saito: Non lo sa, ma lo farò. È disposto a fare un atto di fede o preferisce diventare un vecchio pieno di rimpianti?
  • Dom Cobb: Non ti è mai piaciuto il tuo vecchio ufficio, vero?
    Miles: Non c'è spazio per pensare in quello sgabuzzino.
  • Dom Cobb: Senti, io ti ho portato questi da dare ai bambini quando ne hai l'occasione.
    Miles: Non basta un animale di peluche ogni tanto per convincere quei bambini che hanno ancora un padre.
    Cobb: Sto facendo quello che so fare, quello che mi hai insegnato.
    Miles: Non ti ho mai insegnato a fare il ladro.
    Cobb: No, mi hai insegnato a navigare nella mente delle persone, ma dopo quello che è successo non c'erano molti modi legali per usare questa abilità.
    Miles: Che cosa fai qui, Dom?
    Cobb: Forse so come tornare a casa. È un lavoro per delle persone molto molto potenti che penso possano mettere a tacere le accuse contro di me per sempre. Ma tu devi aiutarmi.
  • Miles: Quindi tu mi chiedi di lasciare che qualcun altro ti segua nelle tue fantasie.
    Dom Cobb: Non entrano personalmente nel sogno. Loro creano i livelli e istruiscono i sognatori, tutto qui.
    Miles: Puoi crearli da solo.
    Dom Cobb: Mal non me lo permette.
    Miles: Torna alla realtà, Dom. Ti prego!
    Dom Cobb: La realtà. Per quei bambini, per i tuoi nipoti la realtà è aspettare ogni giorno che il padre torni a casa, è questa la loro realtà. E questo lavoro, quest'ultimo lavoro sicuramente mi ci può fare arrivare. Non starei davanti a te se avessi un'altra possibilità... ho bisogno di un architetto bravo come lo ero io.
    Miles: Ne ho uno ancora più bravo.
  • Miles: Arianna, vorrei presentarti il signor Cobb.
    Ariadne: Molto piacere.
    Miles: Se hai qualche minuto, il signor Cobb ha un'offerta di lavoro di cui vorrebbe parlarti.
    Ariadne: Ha un impiego da offrirmi?
    Dom Cobb: Non esattamente.
  • Dom Cobb: Dicono che usiamo solo una frazione del vero potenziale del cervello, ma questo quando siamo svegli. Quando dormiamo, la mente può fare quasi ogni cosa.
    Ariadne: Ad esempio?
    Dom Cobb: Immagina di progettare un edificio, d'accordo? Ne crei consapevolmente ogni aspetto, ma a volte sembra quasi che si stia creando da solo, non so se mi spiego.
    Ariadne: Sì, sì, come se lo stessi scoprendo.
    Dom Cobb: È pura ispirazione, giusto? In un sogno la nostra mente lo fa di continuo, senza interruzioni. Noi creiamo e percepiamo il nostro mondo simultaneamente e la nostra mente lo fa così bene che neanche ce ne accorgiamo. Questo ci consente di inserirci nel mezzo di quel processo.
    Ariadne: E come?
    Dom Cobb: Assumendo la parte della creazione ed è qui che ho bisogno di te. Tu crei il mondo del sogno, noi portiamo il soggetto dentro quel sogno e lui lo riempie con il suo subconscio.
    Ariadne: Ma come faccio ad acquisire abbastanza dettagli per fargli credere che sia la realtà?
    Dom Cobb: I sogni sembrano reali finché ci siamo dentro, non ti pare? Solo quando ci svegliamo ci rendiamo conto che c'era qualcosa di strano. Voglio farti una domanda: tu non ricordi mai esattamente l'inizio di un sogno, vero? Ti ritrovi sempre in mezzo a quello che sta succedendo.
    Ariadne: Credo, sì.
    Dom Cobb: Allora come siamo arrivati qui?
    Ariadne: Bè, siamo venuti prima... [si guarda intorno confusa]
    Dom Cobb: Pensaci, Arianna. Come sei arrivata qui? Dove sei in questo momento?
    Ariadne: ...Stiamo sognando?
    Dom Cobb: In questo momento sei nel centro dello studio, stai dormendo, e questa è la tua prima lezione di sogno condiviso. Sta' calma. [Arianna si spaventa e il sogno comincia a sgretolarsi]
  • Dom Cobb [ad Arthur]: Dacci altri cinque minuti.
    Ariadne: Cinque minuti? Ma io e te abbiamo parlato per almeno un'ora.
    Dom Cobb: Nei sogni la mente funziona con più rapidità perciò il tempo sembra scorrere più lento.
    Arthur: Cinque minuti nel mondo reale sono un'ora nel sogno.
  • Dom Cobb: Qui hai l'impostazione di base: la libreria, il cafè, c'è anche quasi tutto il resto.
    Ariadne: Chi sono le persone?
    Dom Cobb: Proiezioni del mio subconscio.
    Ariadne: Del tuo?
    Dom Cobb: Siamo nel tuo sogno, tu costruisci questo mondo. Io sono il soggetto, è la mia mente che lo popola. Puoi letteralmente parlare al mio subconscio, è uno dei modi in cui estraiamo dal soggetto le informazioni.
    Ariadne: E come altro lo fate?
    Dom Cobb: Creando qualcosa di sicuro come... come il caveau di una banca o una prigione. La mente li riempie automaticamente con le informazioni che vuole proteggere. Hai capito?
    Ariadne: Quindi tu entri e le rubi?
    Dom Cobb: Bé...
  • Ariadne [le persone all'interno del sogno cominciano a fissare Arianna]: Perché mi guardano tutti?
    Dom Cobb: Perché il mio subconscio sente che questo mondo è creato da qualcun altro. Più cambi le cose, più le proiezioni convergono verso di te.
    Ariadne: Convergono?
    Dom Cobb: Sentono la natura estranea del sognatore, e attaccano, come i globuli bianchi che combattono un'infezione.
    Ariadne: Quindi tra poco ci attaccano?
    Dom Cobb: No, no. Solo te!
  • Ariadne: Che accidenti di subconscio che hai, Cobb! Quella era davvero simpatica!
    Arthur: Ah. Hai conosciuto la signora Cobb.
    Ariadne: È sua moglie?
    Arthur: Sì.
  • Eames: Innesto?
    Dom Cobb: Prima che ti affanni a dirmi che è impossibile fammi spiegare...
    Eames: No, è possibile. Solo che è un bel casino.
    Dom Cobb: Interessante. Perché Arthur continua a dirmi che non si può fare.
    Eames: Arthur... lavori ancora con quello stoccafisso?
    Dom Cobb: È bravo in quello che fa, no?
    Eames: Oh, è il migliore. Ma non ha fantasia.
    Dom Cobb: Non come te.
    Eames: Senti, per fare un innesto serve prima di tutto la fantasia.
    Dom Cobb: Voglio chiederti una cosa: l'hai mai fatto altre volte?
    Eames: Ci abbiamo provato. Abbiamo impiantato l'idea, ma non ha attecchito.
    Dom Cobb: Non era abbastanza in profondità?
    Eames: Non è solo la profondità: è che l'idea deve essere semplice per svilupparsi naturalmente nella mente del soggetto. È un'arte molto sottile.
  • Arthur: Vogliamo dare un'occhiata a qualche architettura paradossale? Dovrai imparare alcuni trucchetti se vuoi costruire tre livelli completi di un sogno.
    Ariadne: Che tipo di trucchetti?
    Arthur: Nei sogni, puoi ingannare l'architettura realizzando forme impossibili. Questo ti permette di creare dei circuiti chiusi, come la scala di Penrose, la scala infinita. Vedi? Paradosso. Un circuito chiuso come questo ti aiuta a dissimulare i confini del sogno che crei.
  • Yusuf: Un sogno dentro un sogno. Due livelli.
    Dom Cobb: Tre.
    Yusuf: Non è possibile. Tutti quei sogni dentro un sogno sono instabili.
    Dom Cobb: E invece, è possibile. Basta aggiungere un sedativo.
    Yusuf: Deve essere molto potente questo sedativo.
  • Mr. Saito: Robert Fischer, erede del colosso dell'energia Fischer Monroe.
    Dom Cobb: Qual è il suo problema con questo signore?
    Mr. Saito: La cosa non la riguarda.
    Dom Cobb: Signor Saito questo non è il tipico spionaggio industriale, lei mi ha chiesto un innesto spero che capisca la gravità di questa richiesta, dunque il seme che pianteremo nella mente di quell'uomo diventerà un'idea che lo condizionerà per sempre potrebbe arrivare a cambiarlo radicalmente.
    Mr. Saito: Noi siamo l'ultima società che li separa dal dominio nel campo dell'energia, non possiamo più competere, presto controlleranno le forniture di mezzo mondo, di fatto diventeranno una nuova superpotenza, il mondo ha bisogno che Robert Fischer cambi idea.
  • Dom Cobb: Se uno di noi porta dentro le sue proiezioni è meglio che non conosca i dettagli del labirinto.
    Ariadne: Vuoi dire nel caso tu portassi Mal? Non riesci a tenerla fuori?
    Dom Cobb: Esatto.
    Ariadne: Non puoi costruire perché se conoscessi il labirinto lo conoscerebbe anche lei e saboterebbe tutta l'operazione. Cobb, gli altri lo sanno?
    Dom Cobb: No. Non lo sanno.
    Ariadne: Devi avvisarli se il problema peggiora.
    Dom Cobb: Nessuno ha detto che sta peggiorando. Io devo tornare a casa, è l'unica cosa che mi interessa ora.
    Ariadne: Perché non puoi tornare a casa?
    Dom Cobb: Perché credono che l'abbia uccisa io. [Ariadne resta ammutolita]. Grazie.
    Ariadne: Di cosa?
    Dom Cobb: Di non avermi chiesto se è vero.
  • Eames: Al primo livello apriamo la sua relazione con il padre, per esempio "io non seguirò le orme di mio padre", poi al livello successivo gli consigliamo "io voglio creare qualcosa per conto mio", poi al livello più basso useremo l'artiglieria pesante.
    Dom Cobb: Mio padre non vuole che io sia lui.
  • Yusuf: Il composto che useremo per condividere il sogno crea una connessione molto forte fra i sognatori mentre di fatto accelera le funzioni cerebrali.
    Dom Cobb: In altre parole ci da più tempo in ogni livello.
    Yusuf: Le funzioni cerebrali saranno venti volte più del normale e quando entrerete nel sogno dentro quel sogno l'effetto sarà esponenziale. Tre sogni, sono dieci ore per...
    Eames: Scusate, la matematica non è il mio forte. Ehm, quanto tempo è?
    Dom Cobb: È una settimana al primo livello. Sono sei mesi al secondo livello e al terzo livello...
    Ariadne: Dieci anni. A chi piacerebbe restare tanto in un sogno?
    Yusuf: Dipende dal sogno.
  • Mal Cobb: Lo sai che significa amare all'estremo, essere la metà di una cosa sola?
    Ariadne: No.
    Mal Cobb: Ti farò un indovinello. Stai aspettando un treno, un treno che ti porterà molto lontano. Sai dove speri che questo treno ti porti, ma non puoi averne la certezza. E non ha importanza. Come può non avere importanza dove ti porterà quel treno?
    Dom Cobb: Perché saremo insieme.
  • Eames: Non ha in programma nessuna operazione. Niente dentista, niente.
    Dom Cobb: Non doveva fare un'operazione al ginocchio?
    Eames: Niente. Nessuna anestesia comunque e ci servono almeno dieci ore.
    Mr. Saito: Da Sidney a Los Angeles. Uno dei voli più lunghi del mondo. Lo fa ogni due settimane.
    Dom Cobb: Ma volerà con un aereo privato.
    Mr. Saito: No. Se ci fosse una manutenzione improvvisa da fare, no.
    Arthur: Dovrebbe essere un 747.
    Dom Cobb: E perché?
    Arthur: Sul 747 il pilota è sopra e la cabina di prima classe è nel muso. Non passa in mezzo nessuno, ma bisogna comprare l'intera cabina e anche l'hostess della prima classe.
    Mr. Saito: Ho comprato la linea aerea. Mi sembrava più pratico.
  • Dom Cobb: Se salgo su quest'aereo e lei non rispetta il nostro accordo, quando atterriamo io andrò in galera per il resto dei miei giorni.
    Mr. Saito: Lei completi il suo lavoro in viaggio, mi basta fare una telefonata prima di atterrare e non avrà problemi a passare all'immigrazione.
  • Arthur: Fischer ha chiesto a un estrattore a insegnare al suo subconscio come difendersi, quindi il suo subconscio è militarizzato. Non c'era nella ricerca, mi dispiace.
    Dom Cobb: E perché non c'era?!
    Arthur: Calmati.
    Dom Cobb: Non dirmi di calmarmi, era compito tuo, porca puttana! Era una tua responsabilità! Dovevi controllare a fondo il background di Fischer, non siamo preparati per questo tipo di violenza!
    Arthur: Abbiamo già gestito la subsicurezza, staremo più attenti e andrà tutto bene!
    Dom Cobb: Questo non faceva parte del piano! Sta morendo!
    Eames: Mettiamo fine alle sue sofferenze [Eames sta per sparare a Mr. Saito ma Cobb lo blocca]
    Dom Cobb: No! No, no, no, no...
    Eames: Qual è il problema, ehi? Sta agonizzando, perché non lo svegliamo?
    Dom Cobb: No. Non si sveglierà, Eames.
    Eames: Che vuol dire che non si sveglierà, che significa? Quando siamo in un sogno e moriamo, ci svegliamo.
    Yusuf: In questo sogno no. Siamo troppo sedati per svegliarci così.
    Eames: E quindi che succede quando moriamo?
    Dom Cobb: Cadiamo in un limbo.
    Arthur: Stai scherzando?
    Ariadne: Un limbo?
    Arthur: Spazio onirico grezzo.
    Ariadne: E che cosa c'è li sotto?
    Arthur: Solo puro, infinito subconscio. Non c'è niente lì sotto. Tranne qualcosa lasciato da qualcuno che sta condividendo il sogno e che ci è rimasto intrappolato prima, quindi nel nostro caso [si rivolge a Cobb] solo da te.
    Ariadne: E per quanto potremmo rimanere bloccati?
    Yusuf: Non pensare di poter scappare finché non hai smaltito il sedativo.
    Eames: Quanto tempo, Yusuf?
    Yusuf: Decenni. Un tempo infinito, non lo so! Chiedi a lui [indica Cobb], è l'unico che c'è stato.
    Eames: [a Cobb] Perfetto. Grazie. Quindi siamo intrappolati nella mente di Fischer, dobbiamo combattere il suo esercito privato, e se ci uccidono cadiamo in un limbo finché il cervello non diventa una frittata?!
  • Browning: Hanno qualcuno che aveva accesso all'ufficio di tuo padre, vogliono aprire la sua cassaforte, credevano che conoscessi la combinazione ma io non la so.
    Fischer: Si be', neanche io.
    Browning: Come? Maurice mi aveva detto che alla sua morte solo tu potevi aprirla.
    Fischer: No non mi ha dato nessuna combinazione.
    Browning: Forse sì, ma tu non sapevi che fosse una combinazione.
    Fischer: Che cosa potrebbe essere?
    Browning: Una sequenza significativa di numeri basata sulle tue esperienze con Maurice.
    Fischer: Non abbiamo avuto molte esperienze significative insieme.
    Browning: Ma dopo la morte di tua madre?
    Fischer: Dopo la morte di mia madre sai cosa mi disse? "Robert, non c'è veramente niente da poter dire".
  • [In un flashback, Cobb trova sua moglie Mal seduta sul cornicione della finestra di un palazzo] Dom Cobb: Tesoro, che stai facendo?
    Mal Cobb: Vieni con me.
    Dom Cobb: Torna... torna in camera adesso, d'accordo? Su, Mal. Torna dentro, andiamo.
    Mal Cobb: No. Io mi butto e tu verrai con me.
    Dom Cobb: No, non lo farò. Adesso ascoltami: se ora ti butti non ti svegli più, non ricordi, Mal? Se ti butti muori. Adesso torna in camera, forza, andiamo. Torna dentro, così ne parliamo.
    Mal Cobb: Abbiamo parlato abbastanza.
    Dom Cobb: Mal...
    Mal Cobb: Vieni con me sul cornicione o mi butto subito.
    Dom Cobb: OK. Adesso ne parliamo, d'accordo?
    Mal Cobb: Ti sto chiedendo di fare un atto di fede.
    Dom Cobb: No, tesoro. No, non posso. Lo sai che non posso farlo. Aspetta un secondo, pensa ai nostri figli. Pensa a James, pensa a Philippa ora.
    Mal Cobb: Se mi butto da sola te li porteranno via comunque.
    Dom Cobb: Come sarebbe?
    Mal Cobb: Ho mandato una lettera al nostro avvocato spiegandogli che temo per la mia incolumità, perché hai minacciato di uccidermi.
    Dom Cobb: Cosa? Perché l'hai fatto?
    Mal Cobb: Io ti amo, Dom.
    Dom Cobb: Perché l'hai... perché mi hai fatto una cosa simile?
    Mal Cobb: Ti ho liberato dal senso di colpa per la decisione di lasciarli. Torniamo a casa, dai nostri veri figli!
    Dom Cobb: No, no, no, Mal. Ascoltami, d'accordo? Mal, guardami, ti prego!
    Mal Cobb: Stai aspettando un treno...
    Dom Cobb: Mal, porca puttana! Non farlo!
    Mal Cobb: ..Un treno che ti porterà molto lontano...
    Dom Cobb: James e Philippa ci stanno aspettando!
    Mal Cobb: ..Sai dove speri che questo treno ti porti...
    Dom Cobb: Ci stanno aspettando!
    Mal Cobb: ..Ma non puoi averne la certezza...
    Dom Cobb: Mal, guardami!
    Mal Cobb: ..Però non ha importanza...
    Dom Cobb: Mal, porca puttana!
    Mal Cobb: ..Perché sarete insieme.
    Dom Cobb: Mal, ascoltami! Tesoro! Guardami! [Mal si butta dalla finestra] Mal, no!! Dio Santo!
  • Cobb: Adesso dobbiamo trasferire la sua rabbia dal padre al padrino.
    Arianna: Vuoi distruggere la sua unica relazione positiva?
    Eames: No saliamo alla sua relazione con il padre e gli riveliamo la vera natura del padrino, dovremo chiedere a Fischer molti più soldi che a Saito.
    Arthur: Sarà peggio man mano che andremo in profondità.
    Cobb: Credo che impiegheremo "Mr. Charles".
    Arthur: No!
    Eames: Chi è "Mister Charles"?
    Arthur: Pessima idea.
    Cobb: Appena entriamo in quell'albergo e avviciniamo Fischer le sue guardie ci saranno addosso, usiamo "Mister Charles" come abbiamo fatto con il lavoro Stein.
    Eames: Lo avete già usato?
    Arthur: Sì, e non ha funzionato. Il soggetto ha capito che sognava, e il suo subconscio ci ha fatto a pezzi!
    Eames: Ottimo, avete imparato adesso.
    Cobb: Dobbiamo distrarlo in qualche modo.
    Eames: Nessun problema, ho una bella sventola che in questi casi funziona sempre.
  • Ariadne: [comincia una scossa di terremoto] Che succede?
    Arthur: Cobb attira l'attenzione di Fisher sulla stranezza del sogno e questo spinge il suo subconscio a cercare il sognatore, cioè me. Presto, dammi un bacio. [Ariadne lo bacia]
    Ariadne: Ci stanno ancora guardando.
    Arthur: Valeva la pena tentare.
  • Robert Fischer: [puntandosi una pistola alla tempia] Se questo è un sogno, basta che mi uccida per svegliarmi, giusto?
    Dom Cobb: Io non lo farei al suo posto, signor Fisher. Penso che l'abbiano sedata e se, se preme quel grilletto potrebbe non svegliarsi più. Potrebbe piombare in uno stato di sogno ulteriore e lei sa di cosa sto parlando. Ricordi l'addestramento.
  • Robert Fischer: I rapitori lavorano per te? vuoi che quella cassaforte sia aperta per prendere l'altro testamento.
    Browning: La Fischer Monroe è stata tutta la mia vita, non ti permetterò di distruggerla.
    Robert Fischer: Non posso gettare via tutta la mia eredità perché dovrei farlo?
    Browning: Non volevo che ti lasciassi condizionare dall'ultima assurda beffa di tuo padre.
    Robert Fischer: Quale beffa?
    Browning: Il testamento Robert, quel testamento è stato il suo ultimo insulto, sfidarti a costruire qualcosa per conto tuo dicendoti che non sei degno di quello che ha fatto, del suo impero.
    Robert Fischer: Ma solo del suo disappunto.
    Browning: Mi dispiace, ma si sbagliava, puoi fondare una società migliore di quella che ha creato lui
  • Eames: Cobb, la senti? Ho iniziato a percepirla 20 minuti fa, credevo che fosse il vento fra gli alberi.
    Dom Cobb: Sì, la sento. È musica.
    Eames: Cosa facciamo?
    Dom Cobb: Ci muoviamo in fretta... Yusuf è a 10 secondi dal salto, vuol dire che Arthur ha 3 minuti e noi quanto abbiamo?
    Arianna: 60 minuti.
    Dom Cobb: Possono farcela in meno di un'ora.
    Arianna: Poi devono calarsi nella terrazza di mezzo.
    Dom Cobb: Bé, allora ci vuole un altro percorso più diretto.
  • Arianna: C'è un'altra via d'uscita, dobbiamo solo seguire Fischer laggiù
    Eames: Non c'è tempo.
    Arianna: No, ma ci sarà abbastanza tempo lì sotto, perciò noi lo troveremo. OK, Eames, appena inizia la musica di Arthur usa il defibrillatore per rianimarlo, possiamo fargli avere il suo calcio appena lo troviamo, tu portalo lì dentro, quando finisce la musica fai saltare in aria l'ospedale e seguiremo tutti il calcio risalendo i livelli.
    Eames: Vale la pena di tentare, se Saito tiene lontane le guardie mentre piazzo le cariche.
    Cobb: Saito non ce la farà mai, vero?
    Arianna: Cobb, per favore, dobbiamo provarci.
    Eames: E va bene, proviamoci.
  • Dom Cobb: Non fare così Mal, ti prego. Quelli non sono i miei figli...
    Mal Cobb: Continui a ripeterlo a te stesso, ma non ci credi.
    Dom Cobb: No. Lo so.
    Mal Cobb: E se invece ti sbagliassi? Se fossi io quella reale? Continui a ripetere a te stesso quello che sai, ma cosa credi davvero? Che cosa provi?
    Dom Cobb: Colpa. Un senso di colpa, Mal. E qualunque cosa io faccia, per quanto io sia disperato, per quanto sia confuso, quella colpa è sempre lì, dentro di me, a ricordarmi la verità.
    Mal Cobb: Quale verità?
    Dom Cobb: Che l'idea che ti ha fatto mettere in dubbio la tua realtà è venuta da me.
    Mal Cobb: Hai impiantato quell'idea nella mia mente?
    Ariadne: Di che cosa sta parlando?
    Dom Cobb: Il motivo per cui sapevo che l'innesto era possibile era perché io l'avevo fatto a lei per prima. L'avevo fatto a mia moglie.
    Ariadne: Perché?
    Dom Cobb: Eravamo persi quaggiù. Sapevo che dovevamo fuggire, ma lei non voleva accettarlo. Aveva chiuso qualcosa, qualcosa nel profondo, dentro di sé. La verità che una volta aveva conosciuto, ma che aveva scelto di dimenticare e non riusciva più a liberarsi. Così decisi di cercare quella verità, andai a fondo nei recessi della sua mente e trovai quel luogo segreto. Lo forzai e impiantai un'idea. Una semplice, piccola idea che avrebbe cambiato tutto: che il suo mondo non era reale.
  • Dom Cobb. Ho cercato di salvarti.
    Mal. No tu mi hai tradito, ma puoi rimediare, puoi ancora mantenere la tua promessa, possiamo ancora stare insieme qui ora, nel mondo che abbiamo costruito insieme.
    Arianna: Cobb dobbiamo trovare Fischer.
    Mal: Non te lo darò mai!
    Dom Cobb: Se resto qui lo lasci andare?
    Arianna: Che cosa dici Cobb?
    Mal: Fischer è sulla veranda.
    Dom Cobb: Controlla che sia vivo Arianna.
    Arianna: No nonpuoi...
    Dom Cobb: Controlla se è vivo muoviti.
    Arianna: è qui, ed è l'ora devi venire subito.
    Dom Cobb: Porta Fischer con te d'accordo?
    Arianna: Non puoi rimanere qui per stare con lei.
    Dom Cobb: Non lo farò, Saito è morto lì sopra vuol dire che è quaggiù da qualche parte, vuol dire che devo trovarlo, non posso più stare con lei perché lei non esiste.
    Mal: Io sono l'unica cosa in cui credi ormai.
    Dom Cobb: Come lo vorrei, lo vorrei più di ogni altra cosa ma, non riesco a immaginarti con tutta la tua complessità, tutta la tua perfezione, tutta la tua imperfezione... Guardati, sei solo un'ombra della mia vera moglie e sei il meglio che ho potuto creare ma, mi dispiace non è abbastanza per me.
  • Mr. Saito: È venuto per uccidermi? Sto aspettando una persona...
    Dom Cobb: ...conosciuta in un sogno quasi dimenticato.
    Mr. Saito: Cobb! Non è possibile, siamo stati giovani insieme. Ora sono diventato un vecchio...
    Dom Cobb: ...pieno di rimpianti...
    Mr. Saito: ...che aspetta la morte da solo.
    Dom Cobb: Sono tornato a prenderla... e per ricordarle una cosa importante. Una cosa che un tempo sapeva, che questo mondo non è reale.
    Mr. Saito: Per convincermi a onorare il nostro accordo, Cobb.
    Dom Cobb: A fare un atto di fede, sì. Torni con me, così potremo essere giovani insieme di nuovo. Torni indietro con me. Torni indietro.

Citazioni su Inception

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  • È come Inception, Morty: è confuso e stupido, quindi un film che tutti amano. (Rick and Morty)
  • [Sulla sceneggiatura] Non ne avevo mai letto una simile prima. È così complessa emotivamente che ho dovuto leggerla una seconda volta, ma rimasi affascinata dai diversi livelli della storia e volli far parte di essa. (Marion Cotillard)

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